domenica 18 dicembre 2011

Autori, promozione e metodi


Da anni ormai organizzo incontri con autori.
Lo faccio perché mi piace, perché ritengo che sia una delle attività che una fumetteria "debba" fare, prima di vendere parrucche per cosplayers, se vuole diventare una vera e propria "libreria del fumetto". Oddio... non che siano molte le librerie di varia che organizzano incontri. Sicuramente non le fumetterie: numericamente parlando, credo che in Italia siamo in pochissimi a farlo: Arcadia di Bergamo, un tempo, Comic House a Sarzana.
L'affluenza non è sempre altissima, ma spesso è soddisfacente. Purtroppo la vita di provincia, persa tra calcio locale e Grandi Eventi Culturali, non porta moltissimo pubblico, quindi non posso lamentarmi se viene soprattutto gente da fuori...
Sarcasmo a parte, due erano i punti che volevo sollevare con questo post.
In primis: a chi interessa organizzare questi eventi? Agli editori? Ai negozianti?
All'autore meno che a tutti, perché spesso non ha rientro, se non le spese, e ci perde pure del tempo. Ma diamo pure per scontato che l'autore promuova se stesso, e saltiamolo, in questa disamina, dicendo che lo fa "per passione" e/o "per amicizia".
Fumetteria: effettivamente ha un ritorno in pubblicità, ma se fosse solo quello, con gli oltre cento autori che ho invitato in neanche otto anni, ormai camperei di rendita.

In tutto questo, cosa fa l'editore?
Tecnicamente, l'editore dovrebbe occuparsi di tutto quello che esula dalla parte creativa del libro/fumetto: dal creare la confezione, a farlo arrivare sugli scaffali dei negozi, passando per promozione e diffusione, e concludendo il tutto cercando il feedback da parte dei venditori, per capire al meglio cosa ha funzionato e cosa no, riversando l'esperienza corrente sui futuri prodotti. Parte di questo lavoro è delegata al distributore, ed è anche uno dei motivi per cui gli diversi editori si sono rivolti a Messaggerie: quest'ultimo, infatti, è l'unico vero "distributore", a fronte degli altri che sono "grossisti". La differenza è che questi ultimi trattano anche materiale che non hanno in esclusiva (Pan vende anche il materiale Star Comics, che è di Star Shop), mentre Messaggerie ha solo i propri esclusivisti in catalogo, e non commercializza altro. Ma, cosa più importante: dà la possibilità agli editori con cui lavora, di essere informati sul come e dove vende i propri prodotti. Un esclusivista di Messaggerie, SA dove vende, SA dove è carente, e dove può intervenire. Inoltre, il distributore è sempre fornito dei suoi prodotti, ed è in grado di rifornire in tempo reale e a costi contenutissimi i punti vendita.

Dicevamo: il lavoro dell'editore. Supportare gli incontri con autori fa parte di tale lavoro.
E ci sono due cose che costano ZERO, ma che spessissimo l'editore non fa: concedere un sovrasconto al negozio che crea l'evento, anche passando tramite distributore; aiutare nella diffusione (ufficio stampa) delle notizie relative allo stesso.
Costo zero perché concedere un sovrasconto, a fronte del fatto che, spesso, per promuovere prodotti, si partecipa a delle manifestazioni che hanno dei costi, rientra nella logica dell'investimento che si calcola per la promozione di un albo. Il sovrasconto, inoltre, è poi compensato dalle vendite.
L'ufficio stampa, o chi per lui, è poi un impegno che consiste nello scrivere due righe, da girare a giornalisti e siti di settore. Se il sottoscritto riesce, ogni volta, ad avere uno o più articoli di giornale, a far girare la notizia su diversi siti, figuriamoci cosa può portare la spinta di un editore, che è sicuramente più autorevole e degno di attenzione.

Creare un evento costa dai 150 ai 500 euro: viaggio, pasti e pernotto dell'autore, pubblicità (in vari modi). Diciamo in media, tenendoci bassi, 200 euro. Questo significa che, solo per rientrare delle spese, e considerando uno sconto medio (detratte spese di spedizione) degli albi da presentare, il libraio deve realizzare 600 euro da QUEL materiale. Traduzione: considerando un prezzo medio nel nostro esempio di 15 euro a volume, 40 volumi.
40 volumi, e vado in pari.
Cioé: faccio spendere ai miei clienti 600 euro, che magari avrebbero impiegato altrimenti, anche nel mio negozio, generando un guadagno per la mia attività, per andarci in pari.
E l'editore dove è?
Solo aumentando lo sconto dei dieci punti percentuali, farebbe scendere a trenta copie il punto di pareggio. Con una seconda accortezza, ovvero quella di organizzare una seconda tappa in un altro negozio (non troppo vicino), ci darebbe la possibilità di realizzare un altro risparmio, "smezzando" le spese con il collega libraio. Risultato: dover vendere 7-8 copie in meno per andarci in pari.
Ci vuole tanto?
Fermo restando che tutti i tour cui ho partecipato, tranne rarissime eccezioni (penso al BD DAY, o a qualche autore straniero mandatomi dal mio distributore) sono stati organizzati dalle fumetterie stesse...
Ripeto: ci vuole tanto?

Per finire, due parole sulla stampa locale.
Qui sotto trovate gli sforzi relativi ad uno degli eventi più importanti, a livello di peso mediatico dell'autore, che ho realizzato negli ultimi mesi, ovvero il "team-up" tra Gipi e Giacomo Monti.
Se il secondo è poco conosciuto, il primo, tra il lavoro di regista e il ruolo di autore di culto, sancito con la pubblicazione di LMVDM allegata a L'Internazionale e all'intervista di Daria Bignardi, è sicuramente più che noto.
Ebbene, persi tra la locale compagine dello sport nazionale, e le dovute quanto spesso vuote critiche all'amministrazione locale, ecco cosa hanno prodotto i quotidiani della mia attenta città...




Ovvero: copia e incolla dai comunicati, e due righe.
Un giornalista presente, un tentativo di intervista. Nulla di nulla.
E dire che, l'autore di punta di quest'anno di Lucca Comics (mica della prima fieretta locale), intervistato da tutti e sulle pagine di tutti i giornali, l'avevamo portato noi, tre anni prima, a Narnia Fumetto, tra l'indifferenza locale.
Che differenza possono fare un buon ufficio stampa e dei giornalisti attenti, eh?

Tanto perché ci piace farci sempre nuovi amici...

NB: piccolo aggiornamento. Quando parlo di negozi che fanno incontri, potrei citare anche Mondi Sommersi, Fumettopoli di Reggio Calabria e il Panstore di Padova, come diversi altri. I due, oltre al mio, che ho messo nella "lista" iniziale sono (siamo!) quelli che ne fanno -da quello che vedo- di più. Tanto per chiarire :)

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