sabato 31 marzo 2012

DAVVERO?? La serie! Le risposte di Giuseppe Di Bernardo e Paola Barbato

Ne avevamo parlato, prima di molti altri, qui.
Mi aveva colpito il progetto, i bei disegni. Ed ero rimasto stupito dalle critiche ricevute da Paola.
Con tanta curiosità mi sono letto tutte le puntate uscite fino ad oggi, e devo dire che la serie, se non altro, è innovativa per l'Italia. Non è Watchmen, ma non pretende di esserlo. E' godibile.
Altrove questi progetti sarebbero all'ordine del giorno, ma qui da noi si è troppo legati a schemi e metodi di decenni fa.
A fine anno, DAVVERO uscirà "in cartaceo" per Star Comics. Abbiamo fatto qualche domanda all'amico Giuseppe Di Bernardo, che si occupa degli albi italiani per l'editore di Perugia.

Giuseppe, mi dici quale è il tuo ruolo interno alla Star?
Riguardo le sceneggiature e soprattutto le tavole. Specialemente delle nuove serie che seguo più da vicino. "Davvero" e "Suore ninja", spinoff di "Zombie gay in Vaticano" li ho proposti io. Ho proposto anche altri autori noti, ma non so se si potrà concretizzare. Poi, dico la mia sui nuovi progetti, ma la scelta resta agli alti vertici della Star Comics. Anche perché le serie che ci hanno proposto sono tantissime e gli spazi pochissimi.
In autunno partirà DAVVERO su carta. Star Comics lo editerà, in bianco e nero, e si tratterà di nuove storie basate sulle vecchie ma totalmente riviste e corrette per una edizione che, comunque, rimane diversa da quella sul web.
Gli autori rimarranno gli stessi? Ci sarà lo stesso spazio anche per i molti esordienti (o quasi) visti sul web?
Ci saranno alcuni autori già visti on-line e altri provenienti da diversi lidi. Paola dà molta importanza all'espressività dei personaggi e su questa caratteristica sono stati selezionati i disegnatori. Purtroppo non posso ancora farti i nomi, ma se accetti il parere di un disegnatore (e prima di me questa valutazione è stata fatta anche da Matteo Bussola) sono molto, molto, molto bravi.
Formato: visto che, piaccia o non piaccia, si tratta di un fumetto diverso da quanto visto finora tra le produzioni nostrane, oserete cambiare qualcosa, o "misure", foliazione e prezzo seguiranno la solita scia della Bonelli?
Il formato sarà quello classico dei bonellidi.
Il rischio, cambiando il formato, era l'emarginazione in edicola. Abbiamo riflettuto sui vari tipi di formato e la loro possibile collocazione in distribuzione e trattandosi di un fumetto italiano la miglior cosa secondo noi era quella di mantenere lo standard 16x21, anche perché altrimenti non si sa veramente dove avrebbe potuto essere collocato, non essendo disponibili prodotti simili in commercio. Il formato manga sarebbe stato troppo piccolo e quindi questa eventualità era da scartare. Il formato comic book spillato 17x24 cm era un’altra strada, tuttavia temevamo che potesse essere inserito tra i fumetti per bambine, bucando senza rimedio il target cui vogliamo riferirci.
Ma a chi puntate? Il solito pubblico Star che segue i "bonellidi" o anche un pubblico più legato agli shojo?
Entrambi. E' chiaro che la Star punta sul suo pubblico, ma è necessario cercare un pubblico "altro". Si cercherà di coinvolgere le lettrici di shojo ma anche chi abitualmente non legge fumetti e potrebbe incappare per caso in Martina. Per questo stiamo progettando qualche iniziativa parallela. Già, quello che fa Paola su Facebook è importante. Sono stati realizzarti, infatti, i profili dei vari personaggi e si cerca di interagire coi lettori.
Di chi saranno le copertine?
So che hanno un nome in testa, ma non so se sarà la scelta finale.

A livello di pubblicità, cosa farete? Prezzo lancio? Presentazioni nei negozi, visto che gli autori sono tanti?
Locandine, etc...?
Certamente le solite cose coerentemente alla disponibilità degli autori. Poi, certamente interviste radio. Per il resto lo stiamo studiando. I "vorremmo" non contano.

Contattiamo Paola Barbato per avere alcune precisazioni ulteriori rispetto a quello che ci ha detto Giuseppe Di Bernardo. Si sa: gli editor sono necessariamente abbottonati!
Autori coinvolti nel progetto: manterrete lo stesso spirito, ovvero esordienti o quasi?
Ci piacerebbe molto mantenere lo staff che abbiamo messo insieme per la versione in rete, anche perché il talento prescinde assolutamente dalla notorietà, ma è ovvio che non potremo, a meno di non avere 50 puntate a nostra disposizione. Cercheremo di integrare alcuni membri dello staff con altri suggeriti dalla Star Comics, ma i criteri di scelta, al di là di una coerenza necessaria della linea grafica, saranno sempre gli stessi: è FONDAMENTALE l'espressività, la recitazione, la capacità di trasmettere emotivamente. Non è una serie di sparatorie ne' di astronavi, i personaggi ne sono il centro assoluto. Quindi punteremo su chi sa rendere al meglio la recitazione e le atmosfere.

La struttura delle storie, varierà?
Il ritmo sarà diverso, il respiro è più ampio, quindi avendo finalmente lo spazio anche per le pause ci saranno delle vicende contratte (quindi rese in magari poche vignette) e altre sviluppate e articolate maggiormente. Tutto uguale, tutto diverso.

L'innovatività del progetto, al di là della forma, è la tipologia di pubblico cui è potenzialmente rivolto, ovvero i fruitori di shojo.
Credi che sia possibile raggiungerli? Come?
Non mi piace etichettare le persone e suddividere i lettori in tipologie. Ci possono essere amanti dei generi shojo e josei che leggono anche americani e francesi. E' il prodotto a farsi amare. Per fare il solito esempio: chi avrebbe mai detto che Dylan Dog sarebbe stato tanto amato dal pubblico femminile? Sulla carta quanti lettori di avventura pura si sarebbero appassionati a un horror? Promuoveremo "Davvero" per quello che è, e lo leggerà chi ne verrà incuriosito. Non abbiamo previsto mosse strategiche di marketing.

mercoledì 28 marzo 2012

NarniaFumetto7: mediapartner, locandina e... premi!


Narnia Fumetto: si riparte.
Oddio... negli ultimi due anni, di fatto, siamo ripartiti circa una settimana dopo l'edizione precedente. Abbiamo lavorato molto di programmazione, cercando di convincere ospiti importanti, di migliorare i difetti, di inventarci sempre qualcosa di nuovo. Mai tirati i remi in barca, insomma... anche perché di quale "rendita" potremmo vivere, noi che siamo piccoli e ancora all'inizio del lavoro?

Lo scorso anno, lo spostamento in centro ha creato sicuramente qualche problema organizzativo, ma devo ammettere che la manifestazione è andata bene, ha superato il "trauma" ed anzi è cresciuta. Ora, la sfida di quest'anno sarà quella di migliorare la logistica, riportandola ai fasti dell'edizione 2010 (la migliore, secondo me, per cura dei dettagli e di ogni singolo aspetto), e magari far crescere i numeri. Il tutto non sarà facile, ma sicuramente l'esperienza del primo anno nel centro storico, sommata ai cinque trascorsi alla rocca, ci aiuterà.
Quest'anno risistemeremo tutte le location: partiremo dal teatro comunale, bellissima sede della biglietteria, della mostra espositiva (o delle mostre) e del cosplay contest (quale manifestazione fa sfilare i cosplayers in un teatro che ha oltre centocinquant'anni?), per transitare in una piccola tensostruttura, posta a pochi metri, che ospiterà una parte della mostra mercato, per continuare con l'area games (la stiamo sistemando) e finire con la chiesa di San Domenico, nella quale troveremo l'ultima parte della mostra mercato, oltre ad autori ed editori, in spazi "alleggeriti" (per facilitare circolazione ed areazione) rispetto alla precedente edizione.
Autori. A parte Dave Gibbons (circolano ospiti migliori, in Italia, Comicon a parte?) confermiamo sin d'ora la presenza della Bonelli, che ci onora, visto che siamo l'unica fiera che non si tiene in una grande città a poter avere questo vanto. Sappiamo che l'editore milanese parla bene di noi, ci stima, e posso dire, di cuore, che è davvero un orgoglio poterli ospitare, sapendo che di fiere, annualmente, ne fanno neanche una decina in tutta Italia...
Per altri nomi è ancora presto.
La mostra espositiva, insieme ad altri eventi, verrà realizzata insieme agli amici Dylandogofili, coi quali c'è stima reciproca e tanta voglia di lavorare bene insieme.

Però, ci tengo a dire alcune cose:
-stiamo organizzando un premio per il fumetto italiano. Cercheremo, come al solito, di farlo a modo nostro. I Leoni di Narnia verranno consegnati in base a nomination fatte dal pubblico, ma sulla base di scelte finali che spetteranno agli addetti ai lavori. Il "come" lo vedrete presto...
-rispetto agli anni scorsi, stiamo cercando un media partner che ci sostenga in tutti i modi possibili, che sia interessato a noi, che ci voglia veder crescere. In cambio gli garantiremo interviste esclusive ad autori, l'anteprima su tutte le notizie che ci riguardano, e tutto quello che, ragionevolmente, ci chiederanno. Ad esempio, abbiamo già pronta una bozza di locandina, che a giorni pubblicheremo noi stessi, qualora non dovessimo avere riscontri. Chi fosse interessato, ci mandi la sua proposta e le sue referenze a settembre@narniafumetto.com. Ma... in tempi brevi!
-per finire: rispetto agli scorsi anni, non aumenteranno i costi espositivi, e non crescerà il prezzo del biglietto. Vado a memoria, ma entrambi sono fermi a circa cinque anni fa, quando eravamo un semplice Comitato Organizzatore. Si sono aggiunte l'IVA (che da giugno aumenta ancora), tante altre spese, ma i costi sono sempre quelli. Visto che spesso ci si lamenta, mi sembrava giusto dirlo.

Mancano 164 giorni a Narnia Fumetto 7...

martedì 27 marzo 2012

Tranquilli, ci sono Nanoda e MangaForever!


Da qualche mese mi rifornisco anche da un distributore di "varia", ovvero quelli che trattano editori in esclusiva "vera", senza avere altro materiale che quello degli editori di riferimento.
Ogni settimana, mi arriva una newsletter con tutte le uscite, e segnalazioni con gli eventi collegati a quei libri. Ad esempio: se l'autore del tal volume è come ospite a "Che tempo che fa?" e viene intervistato da Fazio, io lo so in anticipo. Questo mi permette -prevedendo vendite maggiori- di rifornirmi dei suoi libri, o di poter fare al meglio il mio lavoro, vedendo la trasmissione ed aumentando la mia conoscenza del "prodotto".
Ma questo è il mondo delle librerie.

Mi ritengo uno che gira abbastanza per siti informativi e blog vari, eppure, se non me lo avesse detto (via Facebook) l'amica della fumetteria Ren Comics di Torino, una decina di giorni fa mi sarei perso queste due notizie, non poco importanti:
-il perché del ritardo di BLAME e BUONANOTTE PUNPUN, che tutti ci chiedono? Ce lo spiega Nanoda!
-Il nuovo catalogo BD e JPOP? Ci pensa MangaForever ad informarci della sua uscita!

Preciso e premetto che non ce l'ho -è abbastanza ovvio- coi siti in questione, e che ci tengo ad augurare un grosso in bocca al lupo alle Edizioni BD/Jpop per la nuova avventura: il catalogo DIRECT è scaricabile gratuitamente ed il cartaceo è nei negozi insieme al GP Previews a pagamento, e gratis, da solo, tra qualche giorno. Ha una grafica molto fresca ed accattivante, anche se è presto per parlarne.

Finita la premessa, mi viene da dire che, quando vedo queste cose, penso a quelli che parlano della scarsa informatizzazione delle fumetterie, le quali non "hanno internet", software gestionali che elaborino dei bei grafici su cosa e quanto vendono, o siti decenti. O non usano Facebook, o Twitter per parlare coi clienti.
Ecco: siccome quelli che fanno queste critiche sono quasi tutti editori, e notando che indubbiamente hanno ragione, mi chiedo quanto sia difficile per loro istituire una newsletter periodica con le news per i negozianti. NESSUNO lo fa, di fatto. Qualcuno manda regolarmente le schede con le novità in uscita, tipo Magic Press, molti hanno newsletter, ma per i clienti: Tunue, Panini, le prime che mi vengono in mente.
Realizzare quest'ultimo servizio non è così difficile: il mio negozio ha attualmente una newsletter con oltre ottomila iscritti, segno che chiunque, con un po' di sbattimento, può farcela.
Quanto costerà mai organizzare una mailing list per i negozianti? I distributori inviano comunicazioni ai propri clienti solo per quanto riguarda novità/modifiche/offerte, ma in modo quasi casuale e inaffidabile. Spesso tali newsletter sono incomplete ed intempestive: i miei clienti sanno molte cose prima di me...
Possibile che i singoli editori non riescano a creare a loro volta un sistema informativo per i negozianti scisso da quello per il cliente finale?
Per quello che conta, faccio una scommessa, mettendo a disposizione ora le mie mailing list (negozianti e clienti): ma qualche editore mi contatterà?

Sempre parlando di informazione, ma dal lato pubblicitario: manca un mese al reboot della DC, operazione in cui la LION (editore) e ALASTOR (distributore), credono tantissimo. Tanto da... non aver mandato ancora un volantino, una locandina, un segnalibro alle fumetterie. Certo: la pubblicità è sui cataloghi che... leggono solo gli appassionati, quelli che già sono nel "circuito" e le cose le sanno.
Ma fare un po' di promozione, a parte quella che fa il libraio (ormai unico ad investire nel fumetto), è così difficile?

sabato 24 marzo 2012

Il fumetto al centro: intervista ad Alberto Ponticelli


Sabato 10 marzo, abbiamo avuto l'onore di ospitare Alberto Ponticelli.
Quella che segue è una interessante intervista all'autore, con argomenti che esulano dal suo stretto ambito lavorativo di disegnatore..

Come ti sei trovato per l'incontro a Terni di due settimane fa?
Benissimo, molta ospitalità e disponibilità. Chi sta in prima linea è rimasto l'unico a tenere veramente a fare andare bene questo autobus sgangherato che è il fumetto.

Ti va se approfondiamo alcuni argomenti ad ampio spettro, che esulano dall'ambito della tua attività di disegnatore, ma si rivolgono a tutto il mondo del fumetto?
Mi va.

Mostre mercato: negli anni '90 ne facevi molte con il tuo studio.
Quali erano le principali differenze con quelle di oggi?
Cosa abbiamo perso e cosa abbiamo acquisito da allora?

Si è persa la voglia di costruire un progetto intorno al fumetto.
Ci sono ancora fiere che ne hanno rispetto e si impegnano enormemente a resistere nonostante l'abbruttimento generale, a loro va tutto il mio rispetto e la mia ammirazione.
Altre (la maggior parte) tendono ad ammaliarti con ospiti che non c'entrano niente e ti rincoglioniscono con concorsi per cosplayer, concerti di sigle e via così fino a che sei sicuro di aver perso ogni capacità di giudizio su ciò che ti circonda.
Biglie colorate agli indigeni, una roba del genere.
Personalmente vent'anni fa mi divertivo di più, si parlava ancora di fumetto, ma probabilmente era l'esperienza dello Shok Studio a rendere il tutto dissacrante e divertente.

Hai qualche aneddoto da raccontarci sulle fiere di allora?
Boh, potrei raccontartene molti, ma te ne lascio uno, visto che l'argomento pare attualissimo: eravamo a Cremona, una fiera organizzata credo dal Centro Andrea Pazienza nel '95: per totale disinteresse di un pubblico che aspettava solo la presentazione successiva di Bonelli, improvvisammo e dicemmo che eravamo stati contattati per fare "Watchmen 2" nonostante fino a quel momento Alan Moore avesse detto che mai ne avrebbe fatto un seguito.
Ci fu un gran brusio di sorpresa, ma noi restammo terribilmente seri e in qualche modo sembrava coerente che il nostro modo di fare fumetti potesse trovare terreno fertile per quel sequel, così molti nostri detrattori vennero a farci i complimenti dicendo che avevano sempre creduto nelle nostre capacità.
Un classico .

Sempre parlando di fiere: cosa credi che dovrebbe esser fatto per riportarle ai fasti degli anni '90?
I fasti delle fiere negli anni novanta dipendevano dal fatto che i fumetti venivano ancora letti e venduti. Le fiere si comportavano di conseguenza, quindi il fumetto era ancora al centro di tutto.
Le fiere rappresentano un problema indiretto e subordinato alla scena editoriale. Il problema dunque è a monte: in quegli anni vendevi qualsiasi cosa, ma al posto di investire su idee e autori, l'editoria ha preferito lavorare sull'omologazione, trascinando il fumetto verso un livello sempre più basso e uccidendone ogni attrattiva al di fuori della sempre più stretta cerchia di appassionati.
Mentre il fumetto perdeva inesorabilmente d'interesse gli organizzatori cominciavano a gradire, per puro spirito di sopravvivenza economica e per poca indole organizzativa, la presenza di elementi svilenti che però garantivano pubblico facile e guadagni (a breve termine) garantiti.
Cosa potrebbero fare oggi per migliorare le fiere? Rimettere al centro il fumetto, con professionalità e passione; ma temo sia troppo tardi. Vent'anni di accettazione della mediocrità hanno portato a ciò che vediamo oggi, e non si cancellano facilmente. Ci siamo scollati dal mondo reale.

Stai lavorando al reboot dc con Frankenstein, che -speriamo- presto verrà pubblicata in Italia.
Cosa ci racconti di questa serie?

Mi contattarono per propormi un progetto scritto da Jeff Lemire, con cui ogni tanto ero in contatto perchè a ognuno dei due piace la roba dell'altro.
Così ho accettato; dopo Unknown Soldier che era molto realistico mi divertiva l'idea, da disegnatore, di poter lasciare andare i freni.

In Italia ti piacerebbe lavorare con qualcuno?
Al momento quelli con cui vorrei collaborare sono tutti dentro al collettivo Dummy.

Mercato italiano: hai mai fatto un pensierino sulla Bonelli?
Sinceramente no. Rifiutai (gentilmente) un loro invito a incontrarmi per parlare di possibili collaborazioni. Non mi piace la fissità che la caratterizza, quel bisogno di non cambiare mai le formule che funziona(va)no da decennie, e la prospettiva circa una collaborazione non sembrava fare eccezione. Se la principale novità del 2012 sarà avere un mensile a colori, non ci siamo proprio.

Come autore, con lo Shok Studio ti sei anche autoprodotto ed autodistribuito. Quali credi che siano i mali della distribuzione attuali?
Non è solo un problema di distribuzione, che comunque gioca sporco molto spesso, sapendo di essere l'unico filtro tra editori e negozianti, Il nodo cruciale è nelle sinergie, mai esistite, fra l'autore, l'editore, il distributore, il negoziante e perfino il pubblico. Quando si è in crisi la cosa migliore da fare sarebbe mettersi tutti a discutere di come farcela insieme, ma mi pare che nessuno sia intenzionato a farlo.

Senti: ci sono disegnatori/scrittori italiani, giovani o non, che ti appassionano ancora?
Qualcuno si, non molti. se parliamo di passione allora cerco chi possa sorprendermi e regalarmi degli input.
la sensazione che ricevo è di poca ricerca, molta ansia di pubblicare in fretta e di integrarsi; troppi zombie-vampiri-elfi-suggestioni di telefilm e film dozzinali ecc.
Quando assisti al conformismo nella creatività ci resti male.
Troppe trovate facili, troppe, troppe.
Vite troppo poco vissute e tuttavia troppo raccontate. Forse è venuto a mancare l'iter da "bottega", che permetteva di farsi le osse e sviluppare in maniera più morbida e graduale un percorso personale e professionale.

Cosa leggi?
Tutto quello che mi capita davanti. Sono curioso per natura. Ma con pochi fumetti arrivo alla fine. Mi sconvolge entrare in una fumetteria e aprire troppi fumetti che richiudo dopo averne sfogliato due o tre pagine. Non è superficialità, è che quando anticipi le pagine successive e capisci immediatamente dove si andrà a parare, allora c'è poco di che appassionarsi .
Come sopra, cerco la sorpresa, poche volte la trovo.
Il problema è che c'è anche una sovraproduzione pazzesca, tutti questi piccoli editori che senso hanno? Creano la falsa illusione che si possa pubblicare qualsiasi cosa, abbassando il livello critico e qualitativo perchè non c'è più un filtro qualitativo. Li capirei se publicassero progetti coraggiosi, rivoluzionari, diversi dalla fuffa mainstream, cose che l'editoria ufficiale non potrebbe permettersi perché legata alla religione delle vendite, ma quando vedo tutti sti fumetti uguali fra loro mi chiedo che senso abbiano.
Ma sull'editoria ci sarebbe da scrivere parecchio.


giovedì 22 marzo 2012

E Planeta/De Agostini, poi?


Ne parlammo qui e qui. Planeta De/Agostini, licenziatario dei diritti DC per Spagna ed Italia fino al 31 dicembre 2011, poco più di un mese prima della scadenza del contratto, decise unilateralmente di bloccare tutti i suoi albi dalla distribuzione. Da quel momento, nessun volume, nessuno spillato, è potuto uscire dai magazzini Alastor (distributore italiano dell'editore spagnolo). Il motivo? Forse una ripicca per il recente passaggio dei diritti ad un nuovo soggetto, Lion Comics, legato a doppio filo con Alastor.
Forse altro. Ma, effettivamente, è poi così importante?

Un paio di settimane dopo, si sono sbloccate le ultime novità: non in tempo da uscire per il Natale (e ci mancherebbe... la gente forse a Natale spende di più?), ma per gennaio, in modo da far lamentare molti lettori delle troppe uscite contemporanee (ultimo mese Planeta che è coinciso col primo della nuova gestione Lion).

Degli arretrati, però, non si sa più nulla.
Da allora, sono passati altri tre mesi, e nulla si è sbloccato.
Presumibilmente, ormai, nulla si saprà.
Tutta quella roba rimarrà ferma chissaddove fino a chissaquando, finché qualcuno non la macererà. Intanto, però, i librai che hanno acquistato gli albi per tutto il 2011, non possono contare sul reso garantito dal distributore, reso che hanno considerato al momento in cui hanno deciso i quantitativi da ordinare; non possono vendere quel materiale, tra cui diversi "top seller" che non esiste più ufficialmente dal momento in cui hanno finito le scorte.
Ma, ribadisco, soprattutto non vedono la possibilità di rendere il materiale come garantito da diversi anni.
Il tutto per motivi ufficialmente sconosciuti.
Sono passati tre mesi, e questo post serve solo per non dimenticare.
Non vi preoccupate: ne riparleremo...

martedì 20 marzo 2012

La novità del manga

Stavo guardando, oggi pomeriggio, le cover di questi due capolavori del fumetto.
Quanto sono simili, quanta poca inventiva ci sia.
E riflettevo.
Il manga, nella sua piena esplosione, è arrivato in Italia a fine anni '80.
Ha conosciuto uno dei suoi più grandi referenti italiani con la Granata Press, fallita -se non erro- nel 1994: materiale quasi tutto ristampato ma ancora ricercato da molti per la cura editoriale.
L'espansione c'è stata con Dragon Ball e la Star Comics, quindi Planet Manga con Berserk e tantissimi altri titoli. Oggi JPop, GP, Kappa/Ronin, Flashbook, RW/Goen, Magic Press, Hazard, D/Visual (c'è? è viva? E pensare che era stata una realtà davvero interessante per proposte ed edizioni...), e scusate se me ne scordo altre dieci, di case editrici. Ma dove sono i titoli di qualità? Dove sono quelli belli ed interessanti? Non parlo di capolavori: Urasawa, Taniguchi sono top player, non sono nella media e non fanno media, così come negli anni '80 Moore e Miller non erano la media dei comics.
Dove sono, dicevo, i titoli accattivanti? Il futuro è dei cloni del solito shojo o del manga d'avventura adolescenziale?
Cosa c'è di interessante, a parte nuovi e vecchi editori che si buttano continuamente sul manga, come se questo potesse garantire automaticamente le vendite?

lunedì 19 marzo 2012

Il vecchio col cappello


Il vecchio col cappello che guida una Panda.
Una immagine classica dell'iconografia, della Coscienza Universale, dell'Immaginario, dell'Inconscio Collettivo di Jung.

Lui ha "visto cose che voi umani non potreste immaginarvi" Ha visto "navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione". Ma anche "i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser." Ma non vede te, che hai la precedenza.

Lui la sa lunga.
Sa che col cappello, intanto, non si piglia l'influenza "anzi copriti che sei tutta scollata!"...
La strada è la sua: ha una Panda ("Che con quello che costa la benzina oggi ci vuole un mutuo!").
Magari col portapacchi.
Anche se ci sono le targhe alterne per l'inquinamento (sic!), guardatevi da LUI...

sabato 17 marzo 2012

Fiere: Mantova, Roma e Milano


Lo sapevo che mettere tre date così importanti (Mantova 24/26 febbraio, Roma 2/4 marzo, Milano 16/18 marzo) nello spazio di poco più di tre settimane sarebbe stato deleterio. Fortunatamente non vado più in fiera a Milano/Cartoomics, per cui almeno questa me la sono evitata...

Dopo Mantova Comics, passata anche Romacomics, mi viene da fare alcune considerazioni.
In primis: la valenza delle fiere, a livello commerciale, sta scemando.
Lasciando a parte Lucca (perché Lucca è Lucca, perché è fuori scala, perché Lucca si aspetta tutto l'anno per spenderci soldi e soldi, e blablabla) e poche altre realtà, si stanno verificando alcuni "inconvenienti" che spingono le manifestazioni verso una brutta deriva. La crisi spinge molti a cercare tanti e mai troppi modi per far cassa: si partecipa a più fiere possibile, aumenta la concorrenza causa troppi espositori (lungi dagli organizzatori delle fiere porre un limite al numero degli stessi!). Alla fine, gli stessi negozianti, spesso in preda ai debiti, non esitano a svendere materiale, non capendo che poi, rimpiazzarlo costerà loro soldi che non hanno più.
Gli editori/distributori non sono da meno: qualcuno mi deve spiegare perché il "300" brossurato da edicola si trova in giro a 3-5 euro, quando è già di per se una edizione economica (euro 9,90 di copertina), togliendo quasi ogni possibilità di vendita al "300" cartonato da 28 euro? Questo vale per tante altre cose: esistono edizioni a prezzo alto ed altre economiche: perché abbassare il prezzo di queste ultime, se sono già commercialmente valide?
Ma, del "giusto prezzo" abbiamo già detto qui.

Altra riflessione: Mantova e Romacomics sono agli antipodi in tutto. La prima, che puntava sugli autori e gli eventi legati al mondo del fumetto, è scaduta tantissimo in quest'ultimo anno. Se gli ospiti di punta erano legati al mondo della musica e del cinema (??), gli eventi imperdibili per i fan duri e puri latitavano. Cresce, invece, Romacomics, che punta molto meno sugli allestimenti (Mantova è sempre più "fighetta"), per fornire qualche servizio in più agli espositori (utile l'aiuto per il carico e scarico).
Ma anche Roma punta poco su autori ed eventi "fumettistici": forse è questa la strada da percorrere? Certo, i numeri sono stati alti, quasi il doppio dello scorso anno: ma perché la gente ci viene? Probabilmente, a Roma c'è fame di un bell'evento: ricco, organizzato, coinvolgente, un po' come era la mai troppo rimpianta Expocartoon degli anni '90...

Della milanese Cartoomics, dico poco.
L'ho fatta solo una volta, due anni fa, ed è stata terribile: per la disorganizzazione che c'era, ho dovuto scaricare ad un piano diverso rispetto a quello dove si svolgeva la manifestazione, facendo una fatica terribile e sprecando tempo prezioso.
L'anno successivo, poi, si sono sovrapposti alle date (già bloccate) per Fumetterni, denotando una notevole mancanza di rispetto.
Mi segnalano, tanto per vedere come le cose cambiano, che giovedì scorso (la mostra è iniziata ieri, venerdì), gli espositori hanno dovuto allestire senza che i bagni fossero aperti. Ripeto: una intera giornata senza avere un bagno a disposizione, mentre si scarica, si allestisce, si suda...
Professionali, eh?

venerdì 16 marzo 2012

Cari mangaeditori...


Caro editore di manga,
come stai?
E' un po' che non ci sentiamo: scusa se non mi sono più fatto vivo, ma gli impegni sono tanti, e devo rispondere a tutti quei tuoi concorrenti/colleghi che fanno promozioni come le tue.
Per carità: lungi da me l'idea di bocciare tali iniziative!

Certo, di fantasia ce ne è poca: ultimamente ti sei fossilizzato molto sui numeri 1 scontati a (più o meno) 1,90 euro per un periodo limitato di tempo, per poi riportare il prezzo (dopo un mesetto) a quello di copertina. Per carità, l'idea è buona, ma non basta.
Il fatto che sia insufficiente, non lo dico io, ma i numeri.
Se, infatti, delle copie che prendo me ne rimangono sempre la metà, se girando le fiere trovo tante pile e pile di quella serie, ma solo dell'1, senza vedere i successivi, se i clienti mi chiedono il due e io l'ho finito, allora qualche cosa non va.
Mi ricordo una delle più belle promozioni sui manga mai fatte, ovvero quella di BRAVE STORY della Jpop, che sconto da 5,90 a 2 euro il nr. 1, per poi proporre a 4,90 anche il 2 ed il 3: infatti, aderirono ben 160 negozi...

Essenzialmente, i problemi sono questi:
-quando esce il nr. 1, io ho già dovuto prenotare il nr. 2; quando il nr. 1 è stato in negozio abbastanza tempo da farmi capire come può andare a livello di vendite, anche il nr. 3 è ormai andato, a livello di ordini;
-se tu mi abbassi il prezzo del primo albo, o addirittura mi dai anche il reso, è per non farmi rischiare. Meglio: per abbassare il rischio. Ma io, come faccio a sapere quante copie mi serviranno del 2 e del 3? Non sono in promozione, quindi evito di prenderne a carrettate.
Risultato? Se va bene ci azzecco, se va male io perdo vendite e tu editore vendite ed esposizione del materiale...
-qualcuno dirà che già l'1 in offerta è un impegno, che le fumetterie "ne vogliono troppe": non si accontentano mai, la moglie piena e la botte ubriaca (era il contrario), etc...
Io posso solo rispondere con la mia esperienza di dodici anni passati a vendere fumetti, che le cose sono sempre migliorabili, che fossilizzarsi su un modello è facile, che cambiare sicuramente porta a sbagliare, ma è sbagliando che le cose si affinano.

Caro editore, mi darai del criticone, del rompiscatole. Sappi che, per ideare e scrivere questo post ci ho messo del tempo, tempo ed impegno che spendo anche nel lavoro di promozione e vendita dei TUOI prodotti.
Il confronto serve sempre, no?

O preferiamo delle fumetterie "dog style"?

Grazie per l'ascolto e a presto.
Magari... a qualche fiera!

mercoledì 14 marzo 2012

Crossed: una recensione


Ho letto Crossed.
Devo dire che ero un po' prevenuto, viste alcune recensioni critiche (questa in particolare).
E, sgombriamo il campo dai dubbi: Crossed non è all'altezza di Preacher, Hellblazer, Punisher e Hitman, che sono i lavori migliori di Garth Ennis. Ma... Alan Moore, per dirne uno, quante cose brutte ha fatto? Gaiman, dopo Sandman, ha forse brillato ancora a quei livelli?
Questo per dire che Ennis non ha mai esitato a mettersi in gioco, e le cose che ha fatto sono sempre state quantomeno godibili.
Non Crossed, che è più che godibile: è un gran bel fumetto.
In breve, la storia (non garantisco l'assenza di spoiler): una misteriosa epidemia, della quale non conosceremo le cause, fa impazzire le persone, rendendole degli assassini, sadici e masochisti. Chi si ammala, gli "scrociati" (ma non si poteva trovare una traduzione migliore??), perde qualsiasi inibizione morale o freno, e vive col solo obiettivo di uccidere nel modo peggiore possibile tutto e tutti. Magari anche se stesso!
I disegni godibili -ma non eccezionalmente belli- di Jacen Burrows sono funzionali alla storia.
In pratica, Ennis vuole rappresentare un modello di società i cui membri sono totalmente privi di morale e di ogni istinto di autoconservazione: non sono "cattivi", piuttosto difettano dei freni che tutti abbiamo, e che ci impediscono di porre in essere azioni completamente al di fuori delle convenzioni sociali. Gli infetti sono, alla fine, come noi: l'unica cosa che ci differenzia è l'inibizione, l'adesione a certe regole sociali. Forse, la coscienza.
Questo è il messaggio di Ennis.

Alla fine, stupisce (inaspettata), la speranza: dove era facile immaginare cieca e disperata rassegnazione, dove si poteva vedere una inappellabile fine della civiltà, c'è la possibilità di un nuovo inizio per il pianeta.

Per finire, il già citato l'articolo di Bottero solleva in conclusione un interessante quesito: "Ma solo io sono curioso di sapere come mai tutti i millemila titoli Avatar che dovevano essere pubblicati dalla Edizioni BD siano traghettati zitti zitti in casa Panini Comics? Che strano eh?"
Lo avevamo chiesto anche ad Alex Bertani, in una intervista di qualche mese fa.
Le domande rimangono.

martedì 13 marzo 2012

Momenti di gloria #4: ricordati di me...

Qui trovate Momenti di Gloria #1, #2 e #3.



Il gioco del giorno.
Trovate una fumetteria, entrate, e dite al proprietario: "Ti ricordi di me?".
Possibili varianti: "Forse non ti ricordi me?", "Sai chi sono?", "Come fai a non ricordarti di me?".
Cosa dite? Che non conoscete il negoziante da cui andate?
Tranquilli: neanche lui vi conosce, è stato ampiamente provato e sperimentato...

Ragazzina: "Buongiorno: li avete di Spongebob?"
Cosa le rispondereste?

"Si, Pratt... ma dopo Pratt, chi c'è?
Ci sono altri autori?"

Un vecchio entra in negozio.
... gira tra gli scaffali. Lo vedo che cincischia di qua e di là, quasi per capacitarsi di che tipo di negozio sia quello.
Mi sbaglio: sa quello che vuole, e sa che da me può trovarlo.
"Ce l'ha una busta da lettere per questo?", mi chiede mostrandomi un biglietto.
Gli rispondo che, si, ce l'ho: d'altronde ti pare che, una libreria fornita come la mia non abbia una busta?
"Mi ci scrive sotto A Giacomino, da Anna?"
Ce lo scrivo, mi fa mettere il biglietto dentro la busta, e quindi dentro una busta più grande, sulla quale devo vergare la stessa scritta.
Gli faccio il conto, pochi centesimi.
Paga. E mi lascia un mezzo euro di mancia...
Forse ho trovato un modo per arrotondare?

Ad un appassionato di cartonati (??): "Volendo ho in arrivo dei volumi originali di Valentina, Corto Maltese, Jeff Hawke...".
-"No... i manga non sono della mia generazione".

-Un "ambulante" (chiamiamolo così) vede in vetrina il volume su Bud Spencer.
Lo vuole vedere, sfoglia le pagine, guarda le foto.
"Scusa... mi segni il titolo che sta scritto qui?"
E' la locandina di un film, uno dei pochi, tra l'altro, in cui non ci sono Bud Spencer e Terence Hill, ma i loro "cloni".
"Eh... così me la scarico da internet e la stampo"...
Sic...

lunedì 12 marzo 2012

Cara Lion...


Stavo pensando, proprio in questi giorni, di fare un primo bilancio sulla gestion Lion.
Le uscite, che ormai cominciano ad essere un buon numero, i vari problemi, la presentazione del New 52, evento ormai imminente, ma anche la forte presenza mediatica ed alle fiere...
Questi i vari aspetti che stavo valutando. Ma poi mi sono imposto di aspettare, di dare altro tempo. A caldo, però, ho letto un paio di cose che vorrei commentare, una editoriale, l'altra distributiva (visti i rapporti tra Lion ed Alastor).

La prima notizia. Se un GRANDE del fumetto mondiale dice una cosa del genere, è doveroso ascoltarlo. A meno che non abbia vincoli contrattuali, Lion dovrebbe fare una mossa coraggiosa e sensata: non pubblicare la versione incriminata di una pietra miliare del fumetto.
Le critiche di Mazzucchelli non sono tali da poter essere considerate un capriccio, e l'autore ha un credito tale da meritarsi ascolto ed una risposta all'altezza.

La seconda, molto meno importante. Avevo letto anche io quell'editoriale, e mi era sembrato un po' troppo di parte: "Le reazioni -alla promozione legata al New 52- sono state quanto di più disparate" Fino a parlare del negozio che "dandoci dei truffatori (...) ci ha detto di attendere notizie dal suo avvocato." A questo si aggiunge la frase citata nel blog dell'amico Max ("L'obiettivo dei comics shop dovrebbe essere quello di riuscire a far leggere al maggior numero possibile di lettori quanti più "numeri 1" possibile").
Obiettivamente: la promozione New 52 è quanto di più macchinoso mi sia mai capitato di leggere nella mia storia di commerciante. Buona o meno, lo valuteremo insieme, visto che ho aderito, se non altro per fiducia nel progetto e nel mio distributore.
Ma non facciamo ancora proclami trionfalistici, e soprattutto non affibbiamo presunti fini culturali o di promozione del fumetto ad altri. Perché il compito dell'editore è di pubblicare AL MEGLIO, del distributore di promuovere/pubblicizzare AL MEGLIO, del negoziante di vendere AL MEGLIO.
Già se rispettassimo questo "compitino", saremmo tutti... AL MEGLIO.


venerdì 9 marzo 2012

Qual è la domanda giusta?


INDOVINELLO
Un uomo giunge di fronte a due porte, ciascuna sorvegliata da un guardiano. Una delle porte conduce alla salvezza, l'altra a morte certa.
Dei due guardiani, si sa che uno risponde sempre in modo veritiero alle domande che gli vengono rivolte, e che l'altro mente sempre; ma non si sa quale sia il guardiano sincero e quale il mentitore.
All'uomo viene concesso di fare una sola domanda, a uno solo dei guardiani.
Come può l'uomo individuare la porta che conduce alla salvezza?


Sabato 10 marzo, Antani Comics ospita il bravissimo Alberto Ponticelli: ne ho già parlato qui sotto.
Per l'occasione, come dico nel post linkato, ho ordinato una serie di volumi dell'autore, ad occhio e croce tutto quello che al momento c'è di disponibile.
Per fortuna, sono riuscito a reperire delle copie di Unknown Soldier, serie interessate della DC/Vertigo, pubblicata da Planeta/De Agostini in Italia lo scorso anno. Dico "per fortuna" perché gli arretrati di tale editore sono bloccati da oltre tre mesi. Dovevano essere albi di supporto, eccedenze rispetto ai veri "protagonisti", ovvero i romanzi (graphic novel per le persone perbene) pubblicati con edizioni BD: Fuochi Fatui e Come un Cane.
E proprio questi volumi avevo richiesto al mio distributore, che aveva inoltrato l'ordine all'esclusivista dell'editore di cui sopra.
Una parentesi: dal prossimo aprile, le Edizioni BD/Jpop saranno distribuite da Messaggerie: avevo anticipato la notizia qui, per poi commentarla in una intervista a Marco Schiavone.

Un mese dopo, a meno di due giorni dall'incontro, vengo a sapere che quelle copie (a parte 4-5 pezzi già arrivati) non saranno in negozio in tempo utile per l'incontro.
Ribadisco: evento programmato da tre mesi, pubblicizzato a dovere, e organizzato (a livello di prenotazioni degli albi da vendere) con largo preavviso. Costi organizzativi abbastanza elevati, per la mia media, ma notorietà e possibilità di vendita (visto l'ampio ventaglio di pubblicazioni che pensavo di avere), altrettanto alte.

Ora, il mio distributore mi informa che gli albi non arriveranno; l'editore non ha i tempi per far nulla; il nuovo distributore non può intervenire; il vecchio scarica le proprie colpe.
A me non interessano, in fondo, le singole responsabilità, ma mi rileggo quanto scritto alcuni mesi fa, quando mi ero lamentato, parlando degli incontri con autori, dello scarso supporto che il sistema (inteso come "asse" distributori/editori) fornisce a tali attività, lasciando spesso gli interi costi, la logistica e tutti i rischi nelle mani (e nelle tasche) delle fumetterie.
Qualcuno non ha ordinato?
Qualcuno non ha inviato?
Qualcuno non si è interessato?
Qualcuno se ne è lavato le mani?

Io so che, domani sabato 10 marzo, una fumetteria investirà soldi per promuovere alcuni prodotti, e che un autore rinuncerà a quasi due giorni di lavoro per fare la stessa cosa.
Entrambi mossi da passione.


SOLUZIONE
L'uomo deve fare questa domanda ad uno dei due guardiani: "Se io chiedo al tuo collega quale porta conduce alla salvezza, lui che risposta mi darà?".
E, quindi, prendere la porta opposta a quella consigliatagli dal guardiano.

martedì 6 marzo 2012

Sabato 10 marzo: ALBERTO PONTICELLI




Sabato prossimo, 10 marzo, dalle ore 16, Antani Comics ospiterà Alberto Ponticelli.
A chi non lo conoscesse, suggerirei di:
-leggere più fumetti;
-leggere più fumetti;
-google is your friend;
-leggere più fumetti.

Se sei su questo blog, è già chiaro che non hai una vita reale, quindi puoi permetterti tranquillamente di venire.

Ecco gli albi disponibili dell'autore ed in vendita durante la presentazione:
-Fuochi Fatui, Le 5 Fasi (sono recensiti qui dall'ottimo Max) e Come un Cane (qui), tutti edizioni BD;
-Unknown Soldier (in particolare i primi 2 volumi, che abbiamo faticosamente recuperato, visto il blocco degli arretrati DC/Planeta). La recensione è qui.
-alcune chicche, come i vecchi albi dello Shok Studio.

L'evento è assolutamente imperdibile e vivamente consigliato.
Ponticelli e un bell'ometto, fisicamente parlando, ma è un mostro nella sua arte.
Oltretutto, è amico di gentaccia tipo Maurizio Rosenzweig, quindi anche l'intrattenimento e l'nformalità sono assicurate.
Serve altro ancora per poter e dover venire?

Per informazioni sulle modalità con cui è possibile prenotare un disegno, mandateci una mail (info@antaninet.it) o chiamateci allo 0744.471523.

So say we all!

ps: debuttiamo sulla classifica dei blog relativi a "fumetti ed illustrazioni" di Wikio al 118 posto! Il mondo sarà nostro...