venerdì 30 novembre 2012

Franco Urru non c'è più

Franco Urru a sinistra, con Fabio Mantovani (Antani Comics 2011)
La morte è una di quelle cose che ti colpisce alle 11 di un pigro venerdì mattina.
Tu sei lì, che scorri FB, con poca voglia di lavorare, ma diverse cosette da fare. E leggi "Franco mio quanto mi mancherai" sulla bacheca di Emanuela Lupacchino.
Poi, ti ricordi un post del blog dell'amico Mario, sfogliato di corsa in piena notte, distrutto dal sonno e 
senza legger nomi, e ti senti a terra.
Chiariamo: Franco Urru non era il mio migliore amico. Anzi: non era neanche mio amico.
Era un ottimo autore, di quelli che non stanno sotto i riflettori "per forza", ma di quelli sanno rispondere alle mail, che mettono entusiasmo nell'incontrare il pubblico, e che ti trasmettono passione.
Lavorava a serie di prestigio, almeno negli USA, come gli spin-off fumettistici di Buffy: non che il lavoro dia la dimensione dell'uomo, perché altrimenti, da quello che ho conosciuto e capito, avrebbe potuto fare qualunque cosa. Perché era umile, disponibile, benvoluto.


Franco all'opera a Narnia Fumetto 2008, by night...
... il disegno finito, all'asta per beneficenza

Avevo apprezzato, quando l'ho ospitato a Narnia Fumetto 2008, o in negozio nel 2011, diverse cose di lui. A Narni, quando avevamo fatto la beneficenza in piazza, il sabato sera, dopo una lunga giornata, una interminabile - ma molto piacevole - cena, ed eravamo stanchi e mezzi sbronzi, era stato tra i pochi a partecipare, disegnando in pubblico in piena notte.

Poi, quando lo avevo chiamato nel 2011 per venire in negozio, era stato entusiasta. Anzi, aveva proposto all'amico e disegnatore Fabio Mantovani di accompagnarlo.
Non si era preoccupato del fatto che fosse la vigilia di Pasqua, si era lanciato nell'impresa.
E, caso più unico che raro dopo tante presentazioni con autori, visto che gli avevo accennato che ero uno dei tre o quattro fan italiani del Fallen Angel di Peter David, del quale aveva fatto una cover, si era presentato in negozio direttamente con un (bellissimo) disegno della protagonista della serie, come regalo.
Franco, tra David Messina (sotto) e Federica Manfredi (in alto) a Narnia Fumetto 2008
Ancora Franco, con Fabio Mantovani, in negozio (2011)
Mi ha un po' colpito (e deluso) la scarsità di informazione con cui hanno accolto la notizia i siti nostrani,  quasi dando più spazio ad Angel e serie collegate, che a qualche notizia in più sulla persona; il tutto, in contrasto coi tanti e bei commenti dei colleghi, soprattutto su Facebook.
E mi piace ricordarmelo, sorridente, che con una perfetta pronuncia mi chiede se avevo i "Trade Paperback della She-Hulk di Peter David", in negozio. 

Veniamo al mondo da soli, come soli moriamo. Ma il tempo passato con gli altri lascia un segno.
E tu, il tuo, lo hai lasciato, se anche chi ti ha conosciuto marginalmente come me ti ricorda con grande affetto...


Adios, Franco.

giovedì 29 novembre 2012

Editori Creativi #9: Lost in GP


Non è un nuovo manga.
Ma la trama è interessante: si parla di GP Publishing. Dopo Lucca Comics, dove annunciava la fusione con Edizioni BD (fusione o acquisizione? Dettaglio non banale...), e contemporaneamente parlava di implementazione del sito b2b di Messaggerie (chiamarlo sito è come dire che Borgo a Mozzano è una metropoli), GP Publishing è sparita dalla circolazione.
Non si hanno risposte alle mail, non si sa quando usciranno gli albi già visti a Lucca, sulla pagina FB ufficiale si possono leggere lamentele di librai (oppsssssss... "fumettari": GP Publishing, con un interessante capriola logica e legale non considera come "vere" librerie le fumetterie...) e lettori, cui arrivano risposte generiche sui ritardi. Il sito ufficiale, invece, è aggiornato al 24 ottobre...
Ma, di fatto, non esce nulla, tranne che in edicola.
Novità, arretrati, catalogo D/Visual. E' sparito tutto.
La fusione c'entra?
Non so, ma il materiale Jpop e BD sta arrivando, se pur non in tempi da record...
Dopo aver perso Comma 22 ed il "Product Manager Fumetti", visto anche il preoccupante calo qualitativo e quantitativo dell'ultimo numero del catalogo Premiere, il nuovo sito che non decolla... è lecito chiedersi cosa sta succedendo in casa Messaggerie Libri/Meli Comics?



In tutto questo inseriamo anche quei geniacci della Flashbook: fanno un bel lancio per Samidare, promuovendolo a 1,90 euro per tutto novembre. Peccato che... mentre tale titolo si trovava in anteprima a Lucca, la distribuzione sia avvenuta dopo il 20 novembre, nelle librerie...
Quindi, la promo "per tutto il mese" si limita ad una decina di giorni: ma si sa, nel mondo del fumetto, si scrive "novembre", ma si legge "LuccaComics"...

mercoledì 28 novembre 2012

Mica BaoBao! Intervista a Michele Foschini


Intervistiamo Michele Foschini, da quasi tre anni alla ribalta con Bao Publishing, editore che ha saputo scalare classifiche di vendita e di preferenza tra i lettori (cosa ancor più difficile) con una velocità che di rado si è vista in questo settore.

Dunque: Michele Foschini, ci parli della genesi di Bao e del tuo ruolo all'interno di essa?
BAO Publishing è nata nell'autunno del 2009, quando ci siamo stufati di dire di continuo "Sarebbe bello se in Italia uscisse questo fumetto!". Il mio ruolo è di responsabile degli acquisti, direttore editoriale, direttore di produzione e corresponsabile del marketing operativo. Curo anche tutta l'identità digitale della casa editrice.

Prima della Bao, INDY e RENOIR. Che esperienze sono state?
Non dimenticare Edizioni BD! Sono stati tre anni importanti anche quelli. Be', sono passato dal fare autoproduzioni e piccolissima editoria al curare una linea di titoli per Edizioni BD prima e tutta la linea comics di Renoir poi, quindi essenzialmente mi sono fatto le ossa, partendo dal basso, ed è stato utile: in BAO ho portato una vasta collezione di errori (non solo miei) da non fare. È un capitale molto utile, in questo campo.

In neanche due anni, siete diventati l'editore che ha maggior cura editoriale, con un catalogo da grande (Alan Moore, Jeff Smith, Terry Moore), e con un bestseller cercato e voluto. Come avete fatto?
Non ne ho la più pallida idea. Abbiamo fatto del nostro meglio, e si è rivelato meglio di quanto pensassimo anche noi stessi. I grandi nomi che citi, e molti altri, si sono fidati del nostro "metterci la faccia": siamo andati da loro, abbiamo spiegato cosa pensavamo ci rendesse più adatti a portarli sotto agli occhi del grande pubblico. Ci hanno creduto anche loro. Abbiamo costruito bellissimi rapporti, in questi anni, ne andiamo molto fieri.
Quanto ai bestseller, non c'è ricetta per trovarli, ma se si è pronti a farli crescere è meglio. Noi eravamo pronti.

Zerocalcare: da dove viene? E' una moda o durerà?
Viene da Rebibbia, ormai lo sanno tutti!
Scherzi a parte, tu sei appassionato quanto me e lo sai: se una storia sullo schermo è raccontata di mestiere, a volte tocca ugualmente lo spirito dello spettatore. Allo stesso modo un romanzo, soprattutto di genere, può portare a casa il risultato pur non essendo scritto con troppo cuore. Il fumetto no: se non sa di vero, non emoziona. Ecco, Zerocalcare è vero e sa raccontare. Aggiungici che sta diventando la voce narrativa di una generazione mal delineata, quella nata nei primi anni Ottanta, che non si sentiva ancora correttamente rappresentata, e hai l'identikit di un fenomeno generazionale che ha scardinato le regole del mercato, perché ha scardinato quelle della – solitamente scarsa – accettazione del fumetto da parte della "gente normale", quella che di solito il fumetto lo snobba. E a giudicare da quanto sta piacendo, credo che non sia solo una moda.

Echo e Strangers in Paradise: quando usciranno? Confermi che, per il primo titolo, “rimborserete” chi dimostrerà di avere la vecchia serie incompiuta?
Echo uscirà ad aprile 2013, mentre Strangers in Paradise debutterà con il primo volume di sei a ottobre. Sì, abbiamo intenzione di lavorare di concerto con le fumetterie per scontare cinque euro dal prezzo di copertina dell'integrale di Echo (che sarà un malloppo di seicento pagine) a tutti i lettori che ci dimostreranno di essere in possesso dei quattro volumi della serie lasciata incompleta dal precedente editore.

Cosa annuncerete prossimamente?
Ci puoi dare qualche anticipazione?
A dire il vero... no. Il programma editoriale 2013 è molto ben definito e non prevediamo nuove acquisizioni a breve, ma vogliamo giocarci l'effetto sorpresa alla sua massima potenza, ogni volta. Fa bene alla percezione della casa editrice agli occhi dei lettori e ci permette di parlare dei progetti solo quando siamo sicuri della data di uscita. Nel 2013 vogliamo essere più tempestivi e puntuali, abbiamo lavorato sodo per poterlo fare.

L'anno scorso prometteste che le novità “lucchesi” sarebbero state distribuite prima della manifestazione, da quest'anno. E lo avete fatto.
Pensi che averle date una settimana prima ai negozi, abbia danneggiato le vendite lucchesi?
Allo stesso tempo, ritieni che distribuirle dopo, possa colpire negativamente le librerie?
Le nostre vendite a Lucca sono state ottime, per molti motivi. Per inciso, nel caso dei libri dei nostri ospiti, abbiamo ovviamente consentito a chi aveva comprato un volume in fumetteria di avere la dedica dall'autore, senza costringere all'acquisto. Credo che la fiera non sia un fattore di calo di vendite significativo per le fumetterie, ma noi preferiamo attirare il pubblico ai nostri stand con iniziative speciali (variant, edizioni limitate, omaggi e soprattutto grandi ospiti), di modo da non impattare troppo sul venduto dei libri "normali".

Avete lanciato una promo, “stile libreria di varia”, con sconti del 25% agli acquirenti.
Come sta andando?
Anche qui: ritieni che, come comunicazione e promozione, abbiate dei margini di miglioramento? Personalmente, al 22 novembre, devo ancora ricevere una locandina da esporre... oltre alla maggior parte del materiale...
La promozione è stata pensata per le catene di varia ed è stata accolta molto favorevolmente da Feltrinelli e Amazon.it. Ci è sembrato opportuno attivarla anche per le fumetterie, ma avendo dovuto agire rapidamente il distributore ha dovuto fare le corse per "mettersi in pari" con gli altri canali. Quindi sì, miglioreremo. Se l'esperimento verrà ripetuto l'anno prossimo, tutti saranno informati molto prima e non ci saranno disservizi. Devo dire che i risultati sono finora molto incoraggianti: ci stiamo perdendo in margine, ma guadagnando in visibilità, il che per noi è fondamentale.


Grazie

lunedì 26 novembre 2012

Diventare una libreria vera... (200 post!)

Per chi si fosse messo in collegamento solo ora, qui e qui avevamo parlato di come aprire - o, forse, di come fosse meglio NON aprire! - una fumetteria, mentre qui avevamo fatto un post "definitivo" sul reso, dimostrando con semplici ragionamenti come questa pratica potesse essere una svolta, economica e professionale, per una qualsiasi attività libraria.
Festeggiamo ora il duecentesimo post di questo blog, parlando di come si può, per magia, trasformare una fumetteria in un libreria "vera".



Anni fa, Bryan Talbot mi parlò di "Page 45", una libreria inglese che ha una filosofia semplice.

Dal loro sito: "Page 45 is a comic shop whose goal has always been simple: to bring the widest range of quality comics and graphic novels available into contact with as many new people as possible, and to do so with a warmth, honesty and informed eloquence in a relaxed, welcoming and professional environment.
To recreate the European model which has meant that comics and their creators there have always been received with the respect they deserve and the sales to accompany it."
(Non traduco, perché se lo capisco io ritengo possano farlo tutti...)
L'obiettivo è semplice: quante persone leggono regolarmente? Invento una percentuale ottimistica: venti su cento. E quante fumetti (sempre "regolarmente")? Sempre ottimista: cinque su cento.
Ecco: perché rivolgersi a quei cinque, quando ci sono altri quindici lettori? E... perché non puntare anche agli altri ottanta? Se un giocatore di Assassin's Creed, un fan dell'anime di Naruto o del film di Capitan America possono appassionarsi alla lettura di un libro o fumetto collegato a questi personaggi, è così impossibile pensare di "portarli" su altre letture? O, addirittura, pensare che chiunque può leggere  un libro o fumetto?

Da qui, anche discorsi portati avanti con dei colleghi librai: fermo restando quello che il cliente chiede e prenota, perché non tagliare le tante cose che si prendono solo per l'esposizione, e puntare su un tipo di fumetto che attiri il lettore? Perché, diciamocelo: su cento manga che escono al mese, togli i best seller, togli quelli vendibili, ne rimangono una certa percentuale che nessuno si fila, che uno prende per "tenerli" e che, magari, ogni tanto, qualcuno si piglia. Ma vale la pena comprare centinaia e migliaia di volumi per riuscire a sbolognarseli dopo un anno (ad andare bene)? Volendo fare i conti della serva: un volume di Zerocalcare costa 16 euro, Naruto 4,20. Ovvero: quattro a uno, come rapporto.

Ma, direte, sono entrambi fenomeni di vendite.
Facendo un esempio più normale, ogni volume che si vende, vale dai tre ai quattro manga che non si vendono. Con la differenza che il manga -generalmente- non ha reso, mentre trovi parecchi editori o distributori che danno questa possibilità sui propri prodotti: Bao, Tunue, Rizzoli/Lizard, solo per citare i primi che mi vengono in mente.
Contrappongo il "volume" o "graphic novel" al manga perché sono due prodotti agli antipodi, ma lo stesso può valere per super-eroi o altri generi, con la differenza che il fumetto USA fidelizza maggiormente rispetto a quello orientale, e facilmente porta il lettore ad appassionarsi alle vicende di altri personaggi, per poi magari passare a generi più adulti, magari alla Vertigo o a linee meno "commerciali".

Il problema di fondo è che le tipologie di materiale trattato dalla fumetteria media, allontanano il lettore occasionale, che vede il fumetto come parte di una realtà "strana" che magari "si, da piccolo li leggevo", ma "ora non ci entro nemmeno". Ricordo mogli o fidanzate parlare di "puzza di palestra" (ehi: non nel MIO negozio!!) o di sentir loro dire che mai erano entrate in quella che ora è la mia libreria (appunto!) quando prima c'era una ludoteca, per via delle frequentazioni e dell'ambiente. Lasciamo stare la puzza sotto il naso che molti hanno: ma avrebbero detto lo stesso della Feltrinelli a cento metri dalla mia attività?

La verità è questa: molte delle nostre librerie nascono da semplice passione, e così continuano, senza strategia, promozione o piani di sviluppo. Puntando sul prodotto del momento, ramen, costumi per cosplayer, e non sulla qualità delle letture, finalizzata alla commercializzazione delle stesse.
E il sistema non aiuta: i distributori spesso non hanno siti decenti (se non erro non ce ne è uno che ti permetta di ordinare usando... i codici a barre!), non ti informano (preferiscono mandare news ai siti informativi che ai librai), ti nascondono promozioni, magari qualche possibilità di reso. Ti chiedono solo una cosa: ordina di più. Non: "ordina quello che puoi vendere più qualcosa da esporre". No. "Di più". "Di più" di quello che hai già ordinato, delle tue capacità di assorbimento. Di un rischio ragionevole. "Di più".

Alla fine, dobbiamo essere noi librai a decidere cosa vogliamo vendere.
Ci sono prodotti che "si vendono da soli", e prodotti che ci vengono richiesti dai clienti. Andando oltre questi due paletti, ricordiamoci che NOI rischiamo, e NOI dobbiamo prenderci la responsabilità di quello che vogliamo vendere, e quindi comprare. Alla fine, come è giusto, i principali responsabili delle nostre fortune, come di un eventuale - e sempre possibile - fallimento, siamo noi.
Dobbiamo essere noi, a costruire "ali più solide".


Non sono mai stato sicuro che la morale della storia di Icaro dovesse essere: “Non tentare di volare troppo in alto”, come viene intesa in genere, e mi sono chiesto se non si potesse interpretarla invece in un modo diverso: “Dimentica la cera e le piume, e costruisci ali più solide”. (Stanley Kubrick)



Ps: 200 post! Un grazie a chi ci legge: e siete tanti, viste le tematiche spesso tecniche, e gli sproloqui. Un grazie a chi ci commenta, ci incoraggia, ci critica e ci pungola. E chi ci ignora, perché tanto esistiamo ugualmente.
Grazie ancora!

venerdì 23 novembre 2012

Editori Creativi #8: un dollaro

Oggi, leggo la pagina FB di un collega, uno bravo davvero, proprio ieri.


La promozione del giorno.
Mi chiama l'editore X.
- "Ciao, senti, stiamo pensando ad una promozione natalizia. Ma aggressiva, eh?"
- "Ok, sentiamo."
- "Praticamente, noi ti diamo quello che vuoi, al 66% di sconto, così puoi vendere il nostro materiale scontato."
- "Interessante."
- "Tu ci dai 5.000 euro, ma non tutti assieme, eh? In tre tranches! E noi ti mandiamo 15.000 euro di roba, assortita."
- "Ehm... 5.000 euro di acquisto?"
- "Eh, sì!"
- CLICK...

Tra l'altro... uno di quegli editori il cui materiale si trova strascontato in fiera...
Una delle prime regole del commercio: anche se sei con l'acqua alla gola, non svalutare la tua merce, altrimenti sei finito. Appunto.


Quest'anno, in fiera, a Mantova Comics, parlavo con un editore, tanto per cambiare, di reso.
La sua proposta, una idea sperimentale cui -stando a lui- stavano aderendo tante fumetterie (solo io sembravo scettico), era questa: rendi quello che vuoi, ma devi riprendere il 150% in cambio dal mio catalogo.
Mi spiego: ho mille euro dei tuoi manga in esubero? Bada bene: esubero significa -per chiarirci- che NON LI VENDO e ritengo di non riuscire a farlo in breve tempo (sennò li terrei). Bene: me li ridai, ci aggiungi un cinquecentone (prezzo di cover da scontare), ed hai della merce in cambio.
Come dire: "bisogna spendere soldi per fare soldi".
Bel reso: manco mi cambi la merce alla pari, no. Ho comprato i tuoi prodotti, ci ho creduto, ed ora devo prenderne altri per poterteli rendere... Magari, almeno in parte, albi che... se non ho, ci sarà un motivo...
Ecco, questo editore, al di là delle operazioni di facciata, sta lasciando il campo.
Appena sei mesi fa, affermava "siamo cresciuti parecchio".



E così qualcuno non diventerà ricco, ma qualcun altro andrà all'Ospizio dei Poveri. Almeno idealmente...

lunedì 19 novembre 2012

Momenti di Gloria #8

I grandi momenti regalatici, in fiera ed al negozio, dai nostri clienti!
Qui gli "arretrati"...


La porchetta di Frank Miller

Romics. Stand tra porchettaro, XL e Ramen. E un tizio che assomiglia a Marco M. Lupoi.
Tanto per capire il clima...
Arriva un tizio: prende V.
(basta dire V, no?). E' autografato.
Lui: "Dov'è l'autografo?".
Io: "Dentro".
Lui: "Evvai, ho l'autografo di Frank MIller!!".
...

Inglese

"Cellhai Dilandog in inglese? Quelli della Black Horssss?"
Che è sempre meglio di quello che chiedeva Dylan Dog in lingua originale...

Inglese 2

Furbo1: "Vedi? Oukmenn... Oukkk, sai cosa significa? Aquila!".
Io: "Veramente è falco".
Furbo2: "Quindi è Uomo-Falco?".
Furbo1: "E quindi Oukkkai è..."
Io: "Occhio di Falco"
Furbo1: "Ah!"

Giapponeserie

Entra un tizio accompagnato da una ragazza orientale.
Immaginatevi, mentre leggete questo aneddoto, lei che fa continue risatine tra lo stupito, l'incantato e il divertito, in sottofondo.
Lui: "Ciao! Cerco qualche giapponeseria per fare un regalo".
Io: "Per giapponeseria intendi...?"
Lui: "Eh... dvd, fumetti...".
Io: "Ok, ma lui/lei: cosa legge?"
Lui: "Legge praticamente tutte, ma tutte, ma tutte... le uscite della... Bonelli...!"

Memoria

Un tizio, pseudocliente, entra in negozio.
Si porta tre amici.
Uno di questi -per capire il tipo, mi chiede: "Dove sono i fumetti quelli belli?", io lo guardo male e gli chiedo: "Tipo?", lui risponde "DragonBall!!!"- mi chiede la trama di un manga, THE INNOCENT. Io lo prendo, lo giro, e leggo quello che c'è scritto dietro, facendo finta di ricordarlo a memoria, ma scherzando e senza pretesa di esser creduto.
Il tizio mi guarda: "Ma come fai? Cioé, tu sai tutte le trame di tutti i fumetti?".
Io... "Ho letto dietro".
E lui, meravigliato, continua ad osannare la mia memoria, prende fumetti a caso e mi chiede le trame.
Una delle loro amiche, nonostante tutto, continua a dire "Incredibile! Incredibile".
Ah... non hanno comprato un cazzo.

Omero nella tomba...

Cliente, donna, evidentemente idiota: "Oh... L'Odissea... L'Illide...".
L'Illide?
Intanto il suo ragazzo paga.
Io: "7,80. Hai spicci?"
Lui: "Ho gli 80".
Io: "No, non ci faccio nulla. Però -frase che uso spesso per incentivarli a rovistare in tasche e portafogli-  guarda che ti devo dare un sacco di monetine...".
Lui, prontamente: "Ho anche 2 euro".

Sono 7,80, ti chiedo se hai spicci, hai 2,80 e non me lo dici?
Sic...

venerdì 16 novembre 2012

Da TWD a Invincible: intervista a saldaPress



Da qualche giorno, sulla pagina FB della saldaPress, appare questo comunicato:
"Ed ecco qui in anteprima una grande notizia per il mercato editoriale italiano: saldaPress ha stipulato un contratto di esclusiva pluriennale (quello che in termini tecnici si definisce un master contract) con la Skybound di Robert Kirkman. L’esclusiva ci consentirà di continuare a pubblicare la zombie-saga The Walking Dead – in particolare nel nuovo formato per le edicole – e di dare alle stampe nuovi titoli ideati da Kirkman o concepiti con la sua supervisione. 
Skybound, oggi una delle realtà più dinamiche e innovative del fumetto americano e internazionale, è l’etichetta editoriale fondata nel 2010 all’interno di Image Comics dallo stesso Robert Kirkman, autore di The Walking Dead, la serie a fumetti e tv diventata di culto in tutto il mondo. 
Cosa significa in concreto la firma dell’accordo ? Che presto pubblicheremo tutte le serie targate Skybound e finora inedite in Italia, da Witch Doctor e Thief of thieves (che Kirkman sta sviluppando in una nuova serie tv) fino a the Brit, Guarding the globe e Super Dinosaur. Significa anche che torneranno con una nuova veste editoriale Invincible e The Astounding Wolf Man, due creature partorite dall'immaginazione di Kirkman e finora pubblicate in Italia da altri editori. 
Si tratta di un grande risultato e di una grande opportunità che ci premia del lavoro svolto su The Walking Dead e del successo che ha ottenuto in questi anni. Siamo felici della scelta compiuta da Skybound e non vediamo l’ora di poter uscire con i nuovi titoli, a partire da Witch Doctor, previsto per i primi mesi del 2013.
E grazie a tutti i nostri lettori. Tutti."

A dire il vero, quasi un mese fa c'era già chi ne parlava...

Sperando di fare un po' di chiarezza, intervistiamo Andrea G. Ciccarelli, direttore editoriale di saldaPress.

Dunque: quest'anno, se non erro, vostra prima presenza a Lucca. Come è andata?
AGC: È stata la nostra prima presenza a Lucca dopo diversi anni di assenza, ma effettivamente la prima dopo l'esplosione globale del fenomeno The Walking Dead, un successo che abbiamo potuto toccare con mano grazie alla grande affluenza di pubblico che abbiamo avuto al nostro stand nei 4 giorni della fiera. Quasi 4000 volumi venduti (un migliaio solo del numero 1 dell'edizione da edicola di TWD con edizione variant per la fiera) sono numeri che meritano un'attenta riflessione, sia in termini di interesse del pubblico nei confronti della serie creata da Robert Kirkman, sia – purtroppo – di problemi della rete di vendita nel soddisfare le richieste dei lettori. Sono stati diversi, infatti, i lettori che a Lucca hanno acquistato gli arretrati del nostro catalogo, lamentandosi del fatto che durante l'anno non erano riusciti ad averli dal proprio negozio di fiducia. Anche su questo versante nei prossimi mesi ci sarà da rimboccarsi le maniche e vedere bene dove il meccanismo si inceppa.


TWD sta andando bene. Merito vostro, che ci avete creduto quando era sconosciuto, ma anche un pizzico di fortuna, con la serie TV. Questo servirà a regolarizzare un po' le uscite?
AGC: Chi non ha bisogno della fortuna, Francesco? Con in tasca quella e del sano impegno, il nostro obiettivo del 2013 per TWD è avvicinarsi alla produzione americana, mantenendo tra noi e loro un distacco di 2 volumi. Per intenderci, se tutto va come speriamo che vada, l'anno prossimo, in questo periodo, i lettori italiani potranno leggere il #100 della serie regolare che i lettori americani hanno letto 3 mesi fa.In parallelo ci sarà la sfida dell'edicola con l'edizione di TWD in "formato Bonelli", un progetto per noi importantissimo e mirato ad allargare la base dei lettori cercando di coinvolgere nel fumetto anche chi TWD lo conosce solo nella sua versione televisiva (che poi, a pensarci bene, è anche una sfida per la fumetteria, visto che l'albo sarà distribuito anche lì).E tutto questo portando avanti gli altri progetti presenti nel nostro catalogo (i nuovi titoli della collana Z, The Rocketeer, Leo Pulp etc.) Sarà un 2013 sicuramente impegnativo per la nostra casa editrice ma mi auguro anche denso di soddisfazioni.

Qualcuno ha provato a scavalcarvi, per portarvi via TWD?
AGC: Se c'è stato chi l'ha fatto, non è certo venuto a dirlo a noi. Resta comunque il fatto che, grazie all'accordo pluriennale appena siglato con Skybound, l'etichetta fondata da Robert Kirkman ha voluto rinnovare la propria fiducia in saldaPress concedendogli l'esclusiva sul suo intero catalogo per il mercato italiano. E per noi è questo che è davvero importante.


SKYBOUND: grande opportunità. Come lo gestirete?
AGC: Lo gestiremo con l'obiettivo di valorizzare la grande qualità del catalogo messo in piedi da Robert Kirkman, concentrandoci non solo su TWD ma anche sull'Invincible Universe che finora i lettori italiani hanno potuto conoscere solo parzialmente e per il quale stiamo ancora valutando diverse ipotesi editoriali.Ma ci sono anche gli Skybound Originals, nuove serie in cui Kirkman è direttamente coinvolto o che sono state create sotto la sua supervisione e che, davvero, rappresentano una ventata di aria nuova nel panorama fumettistico statunitense. Nei prossimi mesi i lettori italiani potranno leggere le prime due, Witch Doctor e Thief of Thieves, due progetti con cui Skybound ha dimostrato di essere una delle realtà più entusiasmanti del fumetto internazionale.

In molti sono preoccupati per Invincible. "Preoccupati", o meglio dire "interessati" a sapere come lo pubblicherete. Ricomincerete? Continuerete la vecchia serie? Il formato?
AGC: L'esclusiva legata al catalogo Skybound è una grande opportunità per saldaPress ma anche un progetto editoriale a lungo termine da gestire con attenzione in tutti i suoi numerosi aspetti, tra cui, appunto Il già menzionato "Invincible Universe" che di quel catalogo è uno dei pilastri. Come dicevo prima, sono diverse le idee che stiamo valutando per proporre tutte queste ottime storie al pubblico italiano ma, al momento, non c'è ancora nulla di ufficiale.


Grazie per la disponibilità.


Proprio oggi, sono in uscita:
- The Walking Dead vol. 13 - il confine superato (euro 12,50);
- The Walking Dead Compendium vol. 1 (euro 55,00);
- The Walking Dead Chronicles - dal fumetto allo schermo TV euro 19,95);
-TWD#1 - Risveglio nella città dei morti" (euro 2,90).
Da Antani Comics troverete anche tutti gli arretrati. E... fino ad esaurimento scorte, una cartolina da collezione in omaggio a chi acquista un qualsiasi volume di TWD.



giovedì 15 novembre 2012

Intervista a Silvia Ziche



Alcune domande all'autrice Disney Silvia Ziche, prossima ospite della libreria Antani Comics, il 17 novembre 2012 alle 16, per la presentazione della seconda raccolta di Lucrezia, strisce apparse su Donna Moderna (con molti inediti).
Qui su FaceBook alcune info sui volumi presenti sabato prossimo.

-Silvia Ziche, autrice di fumetti umoristici, o comunque "non realistici": quanto è difficile, far ridere?
E far riflettere?
La cosa difficile per me è rispondere a questa domanda. Non so se sia difficile, diciamo che è una cosa che mi viene. Quando mi metto a pensare a una vignetta o a una tavola, capisco che l'idea è buona perché, appena arriva, fa sorridere anche me. Ma come sia arrivata e perché sia così, non riesco a spiegarlo. Mi sembra una cosa legata a un meccanismo più emotivo che razionale.

In quanto a far riflettere, dipende dal fatto che la vignetta è essa stessa frutto di una mia riflessione, di dubbi e incertezze che non riesco a risolvere, o a tenere a bada. Condivido i miei dubbi. Così, chi legge, può arrivare alla sua personale conclusione sull'argomento.

-So che domenica scorsa sei stata dagli amici di Padova Comics, ed è andata molto bene.
Dove sei stata in questi ultimi mesi? Ti piace il lavoro di promozione?
Sì, a Padova è andata molto bene. Ho sentito l'affetto delle persone, è stato bello. Ciò detto però, la mia vita è quella al tavolo da disegno. Sui fogli mi muovo molto meglio che nel mondo reale. Il lavoro di promozione è molto bello, ma mi affatica di più delle giornate passate a disegnare. 

-Cosa leggi? Chi e cosa ti piace?
Sono onnivora, leggo di tutto: fumetti, romanzi, riviste... Per fare un lavoro come il mio è indispensabile raccogliere un sacco di informazioni, leggere storie e esperienze altrui. Mi piacciono i classici dell'ottocento, e talmente tanti fumetti che fare qui un elenco limitato sarebbe penalizzante. 


Grazie! A sabato!

mercoledì 14 novembre 2012

PD: Fantastici Cinque? Ecco il perché!

Non poteva essere casuale.
Oggi, sul sito del PDL, è apparsa la spiegazione a quella che sembrava una scelta orrenda da parte del PD. E, parentesi: dire orrenda è GENEROSO.

Eccola!





Grazie al buon Federico "Gerry" Cerri Ciommei per lo scoop...

martedì 13 novembre 2012

Fare una cedolista: ovvero, vendere i propri fumetti


Capita spesso, spessissimo, che un appassionato decida di vendere qualcosa delle proprie collezioni, se non tutto in blocco.
Come farsi una idea del valore? Come si redige una "cedolista" (termine arcaico che sta per "lista delle cose da cedere", contrapposto al vetusto "mancolista", ovvero "lista delle cose da cercare/mancanti")? Come non farsi fregare da se stessi?
Ecco un piccolo vademecum: sette regole, utili sia al venditore che al compratore per non perdere tempo e non accapigliarsi.

1-Lezione d'economia. Il commerciante compra da voi per rivendere. Su quello che vende, paga le tasse. Quindi, QUANTOMENO, dovete proporlo ad un prezzo che sia un terzo di quello di mercato, o comunque molto lontano da quest'ultimo. E quale è il prezzo di mercato?
Bella domanda. Le aste di Ebay possono aiutare, ma non sono il Vangelo, a meno che non diano indicazioni univoche. Una cosa venduta a cento, non vale cento, ma se ci sono più aste concluse sempre in un certo "range" di prezzo, possono essere una utile indicazione.


2-Scelte. Non tutte le fumetterie acquistano/vendono usato. Quindi, prima informatevi.
Una dritta: se un negozio lo vende, probabilmente lo acquista!
E... non fate "aste", o almeno non dite che aspettate l'offerta migliore, sennò indisponete chi acquista.

3-Semplicità. Non inventatevi font strani, o tabelle con mille dati, o liste con numero, titolo (!!) e prezzo di copertina, numero di pagine, colori usati, etc.
Serie, dal numero al numero, edizione (originale o ristampa), e un commento (onesto) sulla qualità. I listoni di serie Bonelli che mi arrivano, con scritto il titolo della storia, non servono a nulla per le valutazioni, anche perché c'è internet...

4-
Fidatevi, o lasciate perdere. Il commerciante non vuole fregarvi: se lo pensate, allora vendete per conto vostro, su Ebay o altrove, mettendo in conto si, di incassare di più, ma a fronte di fatica, costi (tanti) e perdite di tempo (tantissime). Altrimenti, fidatevi e cercate di vendere in blocco.
Ovvio che il libraio cercherà di pagare il tutto il meno possibile, come voi di strappare il miglior prezzo.

5-Realismo. Evitare frasi tipo "trattasi di materiale in perfetto stato, meglio di quello nuovo", perché il materiale che avete è usato. Quindi: se comune, vale MOLTO meno di quello nuovo, perché se devo prenderlo usato a poco meno che nuovo, lo prendo nuovo dal distributore, che è anche meglio; se non comune, magari esaurito e ricercato, è un altro discorso.
Non proponete albi comuni a prezzo di cover, o poco meno, non pensate di fare dagli stessi una cifra paragonabile a quella spesa.
Chi compra per rivendere deve (DEVE) guadagnarci, voi che collezionate e/o leggete, no!

6-NO FOTO! Se serve per vedere le condizioni degli albi, qualche foto può essere utile.
Ma non fate la "lista fotografica", come una mamma che mi si è avvicinata in fiera ("Mio figlio vende questi") sbattendomi in faccia un cellulare. Dai...

7-Ordine! In generale: se fate una bella lista, o tenete i fumetti imbustati, o comunque in ordine, è più facile vendere. Se, invece, proponete nonsocosa e solo in blocco e senza metodo o ordine, allora accontentatevi di quello che vi danno.
Anche perché siamo tutti capaci di vendere l'albo introvabile appena è uscita la ristampa, magari in un formato pure migliore...

Per finire: questi sono semplici consigli: se ne avete altri, postateli qui sotto.
Almeno, faremo una bella "ristampa deluxe" di questo post :)

sabato 10 novembre 2012

LuccaComics: punti di vista


Punti di vista su Lucca Comics (per la serie: ognuno vede quello che vuole).


Gli spettatori paganti la vedono così...


Gli autori la vedono così...



 Gli espositori vedono questo...


Gli editori... uh, gli editori!



Gli organizzatori vedono questo...



I Lucchesi vedono questo...



Le fumetterie (che rimangono a casa) vedono questo...



Per finire, due BEI POST su Lucca: quello dell'amico e scrittore Edoardo, e quello di Alessandro Bottero. Entrambi, centrano il punto.

E ne aggiungo un terzo: talvolta parlo "male" degli autori, rinfacciando loro scarsa conoscenza del "sistema" e, spesso, anche la totale mancanza di volontà nel voler conoscere quelli che sono i problemi della distribuzione delle proprie opere. Ma talvolta devo ricredermi e, da un autore bravo, oltre che persona intelligentissima, Stefano Casini, viene quello che forse è il miglior resoconto lucchese.


Ci vediamo a Lucca. Ma... per fortuna, anche prima!

giovedì 8 novembre 2012

Rizzoli/Lizard col 25% di sconto



Qui il catalogo Rizzoli/Lizard.
Dal 27 ottobre e fino al 25 novembre, 25% di sconto su tutto il ricco catalogo Rizzoli.
Sono esclusi gli albi usciti dopo il 1° novembre.

E' possibile ordinarli anche dal nostro negozio online.
Approfittatene: Magnus, Giardino, Pratt... i grandi maestri del fumetto sono qui. E scontati.

martedì 6 novembre 2012

LuccaFuori: il resoconto. Ovvero: il diabolico piano di Mr. Antani

Scrivevo qualche giorno fa su FB: Gli incassi, i commenti totalmente positivi, le tante occasioni guadagnate, in un contesto in cui non devi render conto a chi non sa valorizzare il tuo lavoro, oltre ad un discreto divertimento, mi fanno propendere per la miglior Lucca di sempre. E tutto questo in mezzo a tantissime e note difficoltà. Forse, alla fine, "fuori dai Comics" non si sta tanto male...

Ma, in realtà, c'è qualcos'altro da dire: nessuno se ne è accorto, nessuno l'ha capito, ma era tutto un nostro piano preconfezionato. Un piano per farsi buttare fuori dai comics, attirare l'attenzione, ed avere pubblicità gratuita, per poi aprire un negozio, che costasse meno e rendesse di più.

Quindi, possiamo dire che, tutte le accuse dell'organizzazione, erano vere!

Ecco le prove!

Mr Antani fuma nel locale!


Uso improprio di estintore!


Ingombra col proprio materiale gli spazi comuni...

Apre e chiude quando vuole, non rispettando gli orari, e maltratta clienti e personale addetto...


Quindi, alla fine, tanto torto non dovevano averlo, quelli di Lucca Comics...


Per finire, dopo avervi annoiato coi preparativi e coi dettagli della partenza, tenuti sulle corde col racconto del viaggio allucinante per arrivare a Lucca, dopo avervi parlato di come gli editori siano "creativi" anche a Lucca, ed esserci ingegnati per raccontarvi scoop più o meno seri, è il momento del bilancio.

In primis: la manifestazione è andata bene, se pensiamo che era la prima volta che gestivamo un temporary shop (anzi: se non erro, in assoluto, il primo temporary shop di fumetti durante Lucca Comics!), se contiamo incidenti e inadeguatezze da parte dell'amministrazione comunale, che non ci ha concesso -last minute- l'uso del gazebo. 
La manifestazione è in crescita, come pubblico, ma anche come criticità: padiglioni troppo pieni, traffico troppo intenso, l'evento è troppo sbilanciato verso gli editori, che occupano i posti migliori, hanno la spinta degli autori e vendono carrettate di fumetti, in un mercato sballato e sbagliato, che vede il grossista ed il produttore fare concorrenza al dettagliante. Concorrenza sleale, secondo me.
Ne parla molto bene Fumetto d'Autore.
L'organizzazione è troppo "chiusa": non dà criteri chiari su come sceglie e dispone gli editori, criteri che possono essere arbitrari, ma devono allo stesso tempo essere trasparenti.
Così, per certi versi, sembra che l'evento, spostandosi in città, non abbia accolto quest'ultima all'interno di se stesso: i Comics a Lucca, ma non Lucca NEI Comics: pochi allestimenti, poca partecipazione, se contiamo che siamo alla settima edizione in centro. E poco impegno degli editori ad informare riguardo anteprime ed autori presenti, quasi a dire "tanto venite ugualmente".

Una parentesi sempre sugli editori: ottima la BAO, che produce sempre edizioni di qualità di materiale importante, ed la BD/JPOP che ha, nel suo timoniere Marco Schiavone, una persona capace ed attenta al mercato: vediamo ora dove porterà la fusione con GP Publishing.


Per finire, la chicca è -come sempre- un grande editore: una persona degna di fede, ha sentito un suo dipendente affermare: "Guarda che sconto che ti ho fatto... Noi ti trattiamo meglio della tua fumetteria!". Come sempre, nel mondo del fumetto, non si sa definire quale è il proprio ruolo, quale quello degli altri e, soprattutto, non si usa rispettare il lavoro altrui...

Colpa, forse, di editori che sono distributori, grossisti che sono negozianti, e negozianti che fanno gli editori. Fare due cose insieme, porta sicuramente a uscire dal seminato.
Il che non è piacevole per chi si sente sempre dire cosa deve fare e come dovrebbe farlo.


Non dimentichiamoci l'anniversario del giorno...



sabato 3 novembre 2012

LuccaFuori giorno 4: Lucchesi & Luccate

Riflessioni e notizie sparse dal penultimo giorno di Lucca Comics.

Lucchesi.
Commenti sparsi davanti al nostro negozio:
-"Sti comici hanno rotto i coglioni" (vecchio passante);
-"Guarda come hanno ridotto la città" (signora benpensante);
-"I lucchesi sono sheizen", ovvero escrementi (barbone simpatico ma un tantino fuori).

Questi i commenti in ordine sparso: probabilmente l'evento deve ancora radicarsi bene nella città... di certo, però, sono i prezzi ad essersi ben... ambientati. Una piadina da 4 euro al mercoledì, diventa da 5 al giovedi, con l'inizio del salone...
Lo stesso vale per birre, pizza e quant'altro: l'abbiamo notato noi, ma ce l'hanno detto pure diversi negozianti autoctoni:
-"Si, per i comics i commercianti hanno raddoppiato i prezzi" (commerciante lucchese del ramo non alimentare);
-"Eh... ma il personale in più, come lo paghiamo?" (signora che gestisce un alimentari).



Allez Ooop! E i prezzi cambiano da così a cosà... giusto per i "Comics"...



Luccate.
Ringraziamenti al mitico Pino Rinaldi, a Luca Maresca, Andrea Del Campo e Fabrizio Galliccia, i quali hanno contribuito a non farci sentire "soli" in questi giorni, disegnando per noi ed il nostro pubblico.
Pino è arrivato giovedì, ma non abbiamo fatto in tempo ad aprire un tavolinetto che i Vigili ci hanno fatto sloggiare. Quindi è stato almeno una decina d'ore, sparse in tre giorni, e disegnare appoggiandosi su una scatola di legno che teneva sulle gambe...


Pino Rinaldi, a sinistra, con una coda di gente per i suoi disegni



Dall'alto, Maresca, Galliccia e Del Campo intenti a disegnare per il giovane pubblico



Tra le "luccate" alcuni rumors: 
-Lion pubblicherà l'ABC di Alan Moore. A domanda diretta, Magic Press ha risposto: "Eh? Noi non l'abbiamo mai stampato!";
-Magic Annuncia che Wildstorm rivista, Dragon Head e l'Ultraverse ripartiranno in primavera, dopo qualche piccolo ritardo;
-Lupoi ha twittato, e il pubblico dei fan è in un brodo di giuggiole. Panini Comics, pubblicherà tre nuove linee: 9L (Novel), con tanti capolavori internazionali, tipo Da un ramo all'altro di Paul Maltagliati e Nino Bartalozzi o il mai dimenticato Il faro di mio cugino Alan dei fratelli Rohl; 7R, con titoli come La Carica dei 101, Lilly e il Vagabondo e Rin-Tin-Tin 2L con fumetti d'azione,
-i numeri zero dei personaggi DC Comics, pubblicati da RW/Lion a gennaio, sono esauriti. Anzi no. Anzi si. Anzi no.
Comunque, sembrerebbe di si, ma forse no;
-Bottero Edizioni ha ufficialmente preso i diritti di sfruttamento della parola Barbapapà.


Tre simpatici clienti (uno simpatico, le altre gnocche), e grandi fan dei Barbapapà


Praticamente siamo stati aperti sempre: un altro dei vantaggi dell'esser "fuori"...


Il negozio by night...


...and by day!

La grammatica dell'organizzazione... forse sono gadget volanti?


L'attacco di uno spaventosissimo Scorpione


Grimilde chiama MILF...


Edo vs Xena


Ah... dimenticavo l'anniversario del giorno!