martedì 9 luglio 2013

Che cosa sta succedendo a Meli Comics?

Messaggerie Libri, che sul web si presenta come "L'eccellenza nella distribuzione innovativa", entra nel  mondo della distribuzione a fumetti a cavallo tra 2010 e 2011 (qui ricostruisco parte della storia).

Numerosi stolti, tra cui il sottoscritto, la definiscono la nuova frontiera: un distributore grande e grosso, che farà finalmente promozione, che avrà una rete di agenti, che darà il reso.

Diciamo che si presenta così... 



Gli altri grossisti, anche se non lo ammetteranno mai, un po' avranno anche tremato.
Pan viene abbandonata, nel giro di un annetto, da tanti editori piccoli e mediopiccoli: iniziano GP e Coconino (i più grandi a muoversi), si continua con Tunue, e nel tempo Pavesio e tanti altri.
A fine 2011, il grande colpo: Edizioni BD/JPOP, storico editore di Pan Distribuzione, passa a Meli Comics! Nel contempo, si inizia a fare un po' di resa: alcuni editori in percentuale sul venduto, altri con "cambio merce". 

Ma le fumetterie protestano: da un lato perché, sin dall'inizio, sono state distinte rispetto alle librerie di varia. Alle seconde spettano agenti, reso, alle prime promozioni di dubbia qualità, e indubbia quantità (di materiale da digerire)... 

Questa distinzione, fatta solo ed esclusivamente per evitare di dare il reso alle fumetterie, genera tante storture: ovvero che due attività merceologicamente uguali, libreria di varia e librerie "a fumetti" vengano differenziate al solo scopo di semplificare il lavoro di un distributore, con la conseguenza di togliere quanto spetterebbe ad uno dei due settori rispetto all'altro. Allo stesso tempo, le fumetterie che non vengono "scoperte", continuano ad avere il reso, come la varia...
Inoltre, il nuovo distributore si caratterizza per un sito orrendo e svariati errori nelle spedizioni...

Tutto quello che si era sperato arrivasse nella distribuzione a fumetti con la discesa in campo di Messaggerie, l'eccellenza tanto sbandierata, è rimasto un sogno.

L'acquisto di GP da parte del gruppo BD/Jpop (fine 2012), che seguiva di poco l'addio del Product Manager del gruppo Meli Comics, Simone Bongiovanni, centralizza nelle mani di Jpop la raccolta degli ordini, la promozione e la gestione dei cataloghi, che da tre diventano uno.

Questo agevola il sistema degli ordini, ma di fatto cambia poco, mentre il gruppo inizia a perdere editori (Comma 22) e le cose iniziano a farsi confuse, perché sul catalogo iniziano ad apparire editori che non sono più esclusivisti. Per chi non fosse al dentro del settore, Meli, sin dall'inizio, si è comportato come distributore puro (ovvero, vendeva solo materiale di editori che aveva in esclusiva), non come grossista (ovvero, come tutti gli altri distributori, che aggiungono alle esclusive anche la vendita di altri editori, i cui albi vengono acquistati dagli altri grossisti). Editoriale Cosmo, Kappa Edizioni/Kappalab/Ronin Manga sono in esclusiva con Alastor, ma vengono venduti anche da Meli...
Per non parlare di Coconino/Orecchio Acerbo/etc... Ne abbiamo accennato anche qui, di come è difficile capire da chi acquistare cosa.

In tutto questo, le opinioni dei librai, raccolte un annetto fa.
Posso garantire che, oggi come oggi, ne raccoglierei di più polemiche e scontente...

In tutto questo, ormai il gruppo BD/GP/Jpop è diventato il 90% abbondante delle uscite di Meli Comics: a detta di molti, Messaggerie starebbe tirando i remi in barca, eliminando gran parte degli agenti, almeno per il circuito librario (perché le fumetterie non hanno agenti!), e riorganizzando l'intera distribuzione.

Non si capisce se questo tocchi solo Meli Comics, o tutto il gruppo Messaggerie libri: in sintesi, le "voci" ne vorrebbero la trasformazione in un grossista, ipotesi suffragata dai nuovi "non esclusivisti" che appaiono sui cataloghi.

Altro, purtroppo, non sappiamo dirvi: ma questo, purtroppo è un (ulteriore) passo indietro, per chi voleva rappresentare "L'eccellenza nella distribuzione innovativa" ed oggi è solo "uno dei tanti" del mondo del fumetto.

Alla faccia della crisi e del calo delle vendite, della spasmodica ricerca dell'edicola (il caso Davvero ed i problemi di Long Wei - e sono solo DUE esempi recenti - non stanno insegnando davvero nulla...), quello del fumetto rimane un settore privo o quasi di promozione, e in cui nessun grossista/distributore dà il reso come regola. Nessuno.

Ricordiamocelo, perché non è che non parlandone i problemi scompaiano...


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