venerdì 13 settembre 2013

Vere donne. E veri uomini.


Sono un po' di giorni che notate che le vostre amiche su FB "sono strane"? No, non è "quel momento lì"... Né voglia di evadere. I messaggi che leggete del tipo "Andrò 234 mesi in Rwanda" sono solo parte di un diabolico piano segreto circolato via mail e solo tra donne...



Belle fanciulle, è arrivato di nuovo il periodo di supportare la campagna per aumentare la consapevolezza di tutti in tema di cancro al seno. Vi ricordate il gioco dell’anno scorso? Consisteva nello scrivere il colore del vostro reggiseno sulla bacheca. L’anno scorso il gioco ha visto una partecipazione tale di persone che siamo state persino citate nei telegiornali e il continuo aggiornarsi degli stati sulle bacheche ha ricordato a tutti perché lo facciamo e ha contribuito ad accrescere la consapevolezza di tutti in questo ambito. Ricordatevi di NON spiegare agli uomini che leggeranno il vostro status che cosa significhi quello che avete scritto… teneteli sulle spine! ^^ Vediamo fin dove arriviamo quest’anno: l’anno scorso quello del reggiseno ha fatto il giro del pianeta!!! Per favore, copiate ed incollate questo messaggio ed inviatelo a tutte le vostre amiche (per posta). Il giochino di quest’anno consisterà nello scrivere sul vostro stato il mese ed il giorno della vostra nascita nel modo seguente: ogni mese qui sotto elencato equivarrà ad un paese e il vostro giorno di nascita equivarrà al numero di mesi in cui resterete in quel paese. Esempio: se siete nati il 21 di gennaio la frase dovrà essere del tipo “Andrò in Messico per 21 mesi”. Qui sotto l’elenco dei mesi e dei loro corrispondenti paesi:
Gennaio – Messico Febbraio – Londra Marzo – Miami Aprile – Repubblica Dominicana Maggio – Francia Giugno – St. Petersburg Luglio – Austria Agosto – Germania Settembre – New York Ottobre – Amsterdam Novembre – Las Vegas Dicembre – Rio de Janeiro

Dunque, riepiloghiamo.
Dobbiamo sensibilizzare la gente riguardo la prevenzione del tumore al seno.
Parliamo di reggiseni: ci sta.
Ma se, per lo stesso tema, parliamo di viaggi, non è poi molto chiaro, no?

Portiamola su un piano maschile.

Un tizio commenta una serata allo stadio: "Dajjje, che seratona! Je n'emo fatti cinque!".
Chiaro.
Un tizio commenta una serata con una tizia: "Dajjje, che seratona! N'ho fatte cinque!".
Anche qui va bene.
Un tizio commenta una serata in pizzeria: "Dajjje, che seratona! N'ho magnate cinque!".
Effettivamente un po' monotono...

Ma, vedete, il punto è questo: l'uomo è banale, noioso. Diretto, semplice.
Se parla di una cosa, intende quella.
Se gli parli di un argomento, capisce quello.

La donna no. La donna è superiore. Lei parla per articolate metafore, ricche allegorie, sofisticate digressioni. Quando ti chiede: "Amore, come sto?" oppure "Che ne pensi di mia madre?" tu devi aver paura.
Un corso universitario di psicologia non basterebbe a soddisfare la sete di conoscenza insita dietro queste domande...

In tutto questo: cosa c'entra il viaggio, col tumore al seno?

Forse, la sintesi migliore l'ha data l'amico, collega, scrittore e filosofo Max Favatano:

Se invece di scrivere post del cazzo su quando andrete affanculo e per quanti giorni, UNA e dico UNA delle 900 donne che ho tra i contatti mi avesse detto che oggi è la giornata dei mortacci vostri al seno, avrei suggerito a TRE delle donne che ho tra i contatti di andarlo a fare.
Cretine totali vi estinguerete per quanto siete coglione.

Certe volte esser diretti non guasta...

ps: in tutto questo, care donne, un controllino fatelo. E non mi riferisco (solo) a quello psicologico :)

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