martedì 16 dicembre 2014

Condividere l'auto per non morire a Terni

A Terni c'è il blocco del traffico.
Ogni lunedì, ogni martedì, dall 8,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30, potranno circolare solo auto euro 4 o superiori.

Per gli altri, c'è la possibilità di car sharing.
L'ha stabilito un'ordinanza comunale.



Ora, leggetevi l'ordinanza.
La vedo dal mio punto di vista: quello di un padre di famiglia, con due figli, una moglie, e due auto Euro 3. Ora: perché un insegnante che va da un istituto ad un altro, è tutelato, ed un avvocato che ha una udienza in due tribunali diversi no? Perché al privato si impone, se vuole circolare - e lavorare, in alcuni casi - di avere almeno un Euro 4, quando la pubblica amministrazione è esentata, visto che i mezzi "pubblici" possono circolare?

Ma mi sento di fare soprattutto tre critiche:

-perché far partire una ordinanza ORA, a due settimane dal Natale, con un commercio locale già provato, oltre che dalla crisi, dai tanti problemi (ad esempio, questione AST, per non citare la progressiva morte del centro storico, bloccato tra chiusure del traffico ed assenza di politiche specifiche), ed in cerca di rilancio?
Non si poteva partire a novembre, per poi sospendere sotto Natale?

-Car sharing. Ottima idea: innovativa per Terni, dove siamo indietro di un decennio su tutto.
Ma come si può realizzare, in pratica? Tre persone dovrebbero accordarsi per fare LO STESSO identico tragitto dal punto A al punto B, con l'identico equipaggio per tutto il percorso. E con gli stessi orari! Vale, in pratica, solo per chi lavora nello stesso posto o immediate vicinanze, ed abita nello stesso quartiere. Idea bella, ma sulla carta e basta.




-Ma soprattutto: il blocco del traffico, o è utile, o è inutile, ai fini della pulizia dell'aria della Conca Ternana. E questo può essere provato da studi scientifici.
Se non serve a nulla... perché lo facciamo?
Invece: se è davvero utile... facciamone una misura STABILE. Tutto l'anno, un giorno FISSO di blocco TOTALE della circolazione. Così chi circola, si organizzerebbe per bene. Così si potrebbero organizzare delle iniziative culturali e di educazione dei cittadini. Così, non verrebbe percepito come un sopruso o una imposizione, ma come una (piccola) scomodità (veramente) necessaria.

Ma, alla fine, la domanda resta questa: effettivamente, serve?
O è solo un palliativo? O ormai neanche quello, visto che oltre un mese di blocco dell'attività dell'Acciaieria è servito a far calare l'inquinamento, a Terni... problema che, è evidente, proviene ha ben altre cause?

E dire che, solo un anno fa, il Comune spendeva soldi per questa pubblicità.


Passato lo scorso Natale, passate - soprattutto - le elezioni amministrative, la favola non solo è finita: ce la siamo scordata. Col centro pieno di negozi sfitti, lavoro e consumi che calano.
Resta solo da rimboccarsi le maniche. Se basterà.

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