venerdì 19 giugno 2015

#IlVolinoDelMattino 1: Where Everybody Knows Your Name

Una nuova rubrica!

Sì, avete letto bene e non è un programma radiofonico! Qui vedrete pensieri in libertà (forse fin troppa libertà) dell'affezionatamente vostro sul mondo del fumetto e ciò che lo circonda, nel bene e nel male. Uno sguardo il più possibile distaccato ma sentito su alcuni temi, grandi e piccoli, che caratterizzano questo mondo meraviglioso... più qualche occasionale approfondimento".

a cura di Fabio Volino

In un precedente articolo, facevo notare come oggi molti giovani lettori, prima di acquistare un fumetto, chiedano su uno dei tanti gruppi Facebook dedicati alla nona arte se valga la pena acquistarlo. Rileggendolo, sembrava che dessi a questa pratica una connotazione del tutto negativa, quando invece è del tutto legittimo che qualcuno, prima di investire i propri soldi in volumi anche costosi, chieda consiglio ad altre persone. Non posso però fare a meno di pensare che sia qualcosa di limitante e anche "rischioso", poiché si va a ricevere il parere di gente (che non si conosce) la quale può avere gusti diametralmente opposti ai tuoi e che a volte si limita a dire:"Compralo!" o "Questa storia è un capolavoro/uno schifo, punto!" senza argomentare più di tanto, anche perché si sa che i papiri sono mal graditi su Facebook. E a volte (sia detto senza offesa, mi ci metto io per primo) si risponde senza avere le giuste competenze per farlo. Non so se possa essere di consolazione, ma il fumetto non è il solo a subire questo destino, col cinema succedono cose anche peggiori.

La tecnologia moderna ha permesso di raggiungere un grande traguardo, quello di velocizzare la comunicazione tra le persone, anche se queste si trovano a migliaia di chilometri di distanza. D'altro canto però ha anche in parte annullato la comunicazione diretta, faccia a faccia, che tanto contribuisce a non far sorgere incomprensioni sul nascere. Già, il faccia a faccia, non vuol dire che sia scomparso del tutto. Per il fumetto il luogo d'incontro per eccellenza è la fumetteria, questa entità per alcuni imperscrutabile. Come accade in ogni impresa che presuppone il contatto col pubblico, tale contatto può essere limitato all'essenziale (il cliente entra, compra quello che gli serve, paga e se ne va) o divenire più capillare. Il blog che gentilmente ospita questi miei deliri si occupa anche di questioni legate al mondo delle fumetterie, in quanto chi lo gestisce ne fa parte, e quelle (purtroppo) poche volte in cui sono stato da Antani Comics ho notato un ambiente amichevole, che andava aldilà del semplice rapporto cliente/gestore. C'è pure un divano, dove i clienti più affezionati possono sedersi e chiacchierare tra loro. Un modello di interazione che di certo viene replicato in altre fumetterie (tra cui quella che frequento io, su nel gelido Nord): il miglior modello a mio avviso.

Il migliore poiché permette il raffronto diretto, immediato e senza filtri, oltre che tra diversi punti di vista, anche tra diverse generazioni di lettori: partendo da chi proviene dall'era Corno fino a giungere alle più giovani leve, maschili e femminili. Ora c'è una cosa che io, giurassico del fumetto sempre giovane e prestante, ho notato: molto spesso, nei gruppi di discussione già citati, ci si lamenta da parte dei lettori più "anziani" (fino ad arrivare anche a pesanti prese in giro) di questa ultima generazione di lettori, all'apparenza svogliata, che non ha voglia di approfondire un argomento, ignorante poiché non ha mai letto i capolavori del fumetto, italiani o esteri. Ora gente ignorante, sia giovane che vecchia, in giro c'è n'è, ma tutti noi quando abbiamo cominciato eravamo “ignoranti”... solo che, come ho già scritto, nell'epoca pre-Internet non potevi chiedere più di tanto in giro. Se avessi domandato a qualcuno di questi lettori supponenti:"Ma Watchmen me lo consigli?", ne avrei ricevuto un'occhiataccia e, chissà, magari non sarei dove sono ora.

Alcuni lettori più navigati partono dal presupposto che coloro con cui interagiscono via web debbano avere il loro stesso background e, se così non è, si ritirano sdegnati. Inoltre sono chiusi a qualsiasi cosa che non rientri nel loro (impeccabile, sia chiaro) mondo narrativo che con costanza si sono costruiti in tutti questi anni. Atteggiamento sbagliato. Nessuno di noi quando ha iniziato sapeva chi fossero Jack Kirby, Dino Battaglia, Will Eisner, Sergio Toppi, Osamu Tezuka, Neil Gaiman...

Bisogna saper e voler coltivare queste nuove generazioni di lettori: sì, alcuni di loro ergeranno dei muri ("Ah, io leggo solo questo genere e non mi interessa altro!"), altri però saranno ricettivi. E se devo dirla tutta, in questi ultimi anni ho trovato molto più gratificante chiacchierare con gente giovane, giovanissima, che magari Watchmen non lo conosceva... ma non per questo si precludeva la possibilità di leggere storie al di fuori dei propri gusti iniziali, per poter così ampliare le proprie conoscenze! Con chi ha letto le mie stesse storie ci posso parlare, e anche con piacere, ma provate a immaginare la sensazione di voler condividere le vostre esperienze di lettura, il vostro mondo fantastico, con chi ancora questo mondo deve esplorarlo a pieno: è quasi come tornare bambini. E la cosa è stata reciproca poiché anche io, pur con tutti i miei anni di lettura, sono venuto a conoscenza di universi narrativi prima a me ignoti e ho deciso di esplorarli.

Quindi, cari giovani lettori (sembro il Presidente della Repubblica quando parlo così), fate bene anzi benissimo a chiedere consigli su Facebook, ma non limitatevi a questo. Non fate sì che il vostro mondo si fermi ad Amazon o EBay. Se avete la fortuna di avere una fumetteria dalle vostre parti (purtroppo so che in varie zone d'Italia non è così), andateci e se l'ambiente vi conquista tornateci: se il gestore sa fare bene il suo lavoro, capirà quale importanza potete avere per lui. Iniziate a parlare con lui, a farvi consigliare. Poi trovate il divano e, quando riuscite a conquistarvi un posto, sedetevi e cominciate a interagire con altri lettori, sia vostri coetanei che non. E chissà, magari un giorno sarete voi a condividere il vostro mondo fantastico con persone che hanno appena conosciuto questa meravigliosa forma di intrattenimento.

Fabio Volino

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