giovedì 8 ottobre 2015

Lucca e il pass "ottimo e abbondante"

E' accaduto tutto la settimana scorsa.

Leggete bene qui:

In queste ore su Facebook diversi autori di fumetto italiani si stanno lamentando con Lucca Comics & Games per la procedura di richiesta di accredito. Succede perché quest’anno l’organizzazione della fiera ha proposto tre nuovi criteri per poter ottenere il pass autori: 
  • avere minimo due pubblicazioni;
  • pubblicate in Italia (o in corso di traduzione);
  • nel triennio 2013-2015; 
Le critiche sono state portate principalmente perché sono in diversi gli autori che pubblicano esclusivamente all’estero o che non hanno opere tradotte in Italia negli ultimi tre anni. Alcuni hanno una sola pubblicazione in quel periodo di tempo. Altri ancora, pur pubblicando in Italia, hanno tempi di produzione che li portano a superare il triennio indicato. Con questi nuovi criteri sarebbero in diversi a non poter fare la richiesta di accredito.

Vignetta di Silvia Ziche

La risposta di Lucca Comics, non si fa attendere:

Allarme rientrato, dunque. I fumettisti possono ritenere risolto il problema sugli accrediti?
Nei termini in cui si è presentato, sì. Abbiamo senz’altro sottovalutato il problema e, come stiamo facendo sapere agli interessati che ci hanno contattato, rettificheremo le regole d’ingaggio. La decisione in sé era solo un tentativo (mal calcolato, ripeto) di semplificare la gestione. Detto questo, è chiaro che abbiamo affrontato il problema dal lato sbagliato, provando a stringere il protocollo più che ad attrezzarci sul fronte della gestione. A breve arriverà agli autori una nuova comunicazione con le regole aggiornate. Chiediamo a tutti solo un altro po’ di pazienza.

Qui le nuove regole sull'accredito.


Quindi tutto risolto?
No. Perché i problemi rimangono, visto che, se le pretese degli autori - regole chiare e accettabili, iter veloce e che non necessiti di un rinnovo annuale - sono sacrosante, altrettanto si può dire di quelle degli altri addetti ai lavori.
Tanto per parlare della mia categoria: i librai.

Perché, anche se nessuno lo dice, nonostante se ne discuta da tempo, è noto che un libraio, PAGA per entrare a Lucca Comics. Idem un editore o un altro addetto ai lavori privo di stand.
E, se degli autori si è parlato, su alcuni siti "ufficiali" dell'informazione fumettistica, è solo per il maggior rilievo che ha il loro lavoro. Ovviamente, i toni sono stati soft e l'approfondimento nullo: sia mai che nell'alta Toscana qualcuno si irriti.

Ma se si fosse indagato, cosa che al "giornalista" è richiesto, si sarebbero scoperte diverse cose interessanti. E senza scomodare grandi, ma organizzatissimi, eventi esteri, come San Diego Comicon o Angouleme, nomi che tirano sempre, quando c'è da fare un esempio di buona gestione.

Tanto per fare un paragone con settori "simili" al nostro (non me ne vogliano per l'aggettivo...), ma anche con realtà più vicine - geograficamente - a Lucca Comics, si può scoprire che a Più libri più liberi, fiera della piccola e media editoria di Roma,

"possono richiedere l'accredito come visitatori Professionali tutte le persone che appartengono, o lavorano per un’azienda che appartiene, a una delle seguenti categorie:Editore non espositore, Libraio, Bibliotecario, Promotori e distributori librari, Insegnante, Autori/Illustratori, Traduttori editoriali."


Sottolinerei "persone che appartengono o lavorano per". Anche i dipendenti!
Per avere l'accredito, basta registrarsi (UNA volta per tutte, non ogni anno) e seguire una veloce procedura.

Per il Salone del Libro di Torino hanno diritto all'accredito:

"LIBRAI SCRITTORI TRADUTTORI BIBLIOTECARI DISTRIBUTORI EDITORI NON ESPOSITORI TIPOGRAFI / LITOGRAFI DOCENTI / RICERCATORI UNIVERSITARI GRAFICI ILLUSTRATORI AGENTI / RAPPRESENTANTI FORNITORI / DISTRIBUTORI DI CARTA CONSULENTI EDITORIALI BLOGGER LETTERARI /EDITORIALI INSEGNANTI"

Farei notare la posizione dedicata ai librai: la prima. E' casuale?

Questi i fatti.

Quale settore permette che gli addetti ai lavori debbano fare la fila e pagarsi l'ingresso?
E' come se il controllore dei biglietti dell'autobus, dovesse fare l'abbonamento, per salire.
Da libraio "a fumetti", rivendico il diritto mio e dei miei colleghi ad avere un pass. Ad essere considerato un lavoratore che sta cercando di esercitare una parte importante del proprio mestiere.

Altrimenti, mi chiedo a chi giova questa vessazione.
Che possa essere legata alle poche migliaia di euro che qualche centinaio di biglietti in più può far fare? Non credo: avete idea di quante risorse, complessivamente, smuova Lucca Comics?

Pigrizia? Ignoranza?
Forse.

Ma questa è una delle battaglie culturali che il fumetto deve combattere, per uscire dal solito ghetto, evitando di far finire tutto a tarallucci e vino.


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