sabato 5 marzo 2016

Quei Mentecatti del Fumetto


Mi contatta una persona su Facebook.
Ha organizzato un evento non fumettistico, un convegno, all'interno del quale, in uno "spazio interattivo", vuole fare una serie di presentazioni di libri, legati al tema dell'evento.
Il motivo per cui mi scrive, è che vorrebbe coinvolgere pure il fumetto, con un autore che parla di un proprio lavoro legato all'argomento centrale.


Provo a fare un sondaggio con gli autori che conosco nella zona del convegno, ma non trovo nessuno.
Ci sentiamo con il personaggio di cui sopra, e mi sprona ad insistere.

Ora, pirla io che non chiedo nulla su rimborsi o gettoni. Pirla davvero.
Ma, forse, dove un compenso non è scontato, almeno le spese pagate, quando si partecipa ad un convegno come ospite, è previsto di default.
A me è capitato un paio di volte di essere invitato, e il rimborso mi è stato subito garantito senza che lo chiedessi...

Insomma, mentre mi organizzo e cerco maggiori notizie su titoli collegati al genere fumettistico in questione, e detto tra noi trovo pure il nome di un signor autore da invitare, mi viene in mente di fare una domanda a tema "economico".

E la risposta è:

No, abbiamo deciso di rendere gratuita la partecipazione al congresso per cui non disponiamo di fondi da destinare ai contributi che verranno dati.

Eh?

Quindi, di fatto, l'intero evento è organizzato senza soldi?
Tutto "pro bono"?
E come si paga chi partecipa lavorando?

Mi è rivenuto in mente questo pezzo, scritto quasi tre anni fa, riguardo alle fiere del fumetto:

Per questo, ritengo che sia INUTILE, anzi DANNOSO l'ingresso gratuito.Il biglietto di ingresso ci deve essere: non troppo costoso, sicuramente commisurato all'evento, ma è indispensabile.Perché? (...) Ti da i soldi necessari a promuovere l'evento. Se non fai pubblicità, non attiri appassionati; se una persona non è disposta a pagare qualche euro per entrare, non lo farà sicuramente per comprare fumetti;

E, soprattutto:

"Ingresso gratuito", nella mentalità comune, corrisponde al "non vale nulla". Quindi la gente entrerà consapevole che sta vedendo, ed eventualmente trattando o comprando, roba di scarso valore. Ti chiederà uno "sconticino" di dieci euro su un prezzo di dodici, e simili... E tratterà i fumetti che vede come, appunto, "giornaletti".(...) Tutti gli eventi hanno un prezzo di ingresso. Tutte le manifestazioni, i musei. Perché hanno dei costi, e ci mancherebbe. Perché proprio il fumetto deve essere sempre gratis, sempre a "prezzo minimo", sempre attento a non far spendere?

Da un lato dovrei essere contento: non è solo il fumetto ad essere pervaso di scarsa professionalità e "maturità commerciale", tanto per dirne una.

Ma, chissà perché, la cosa non mi rasserena...

Nessun commento:

Posta un commento