giovedì 15 marzo 2018

L'importanza del preorder nel mondo del fumetto

Rubo al collega di HoVistoCose.it l'idea per questo post di "utilità sociale".



Sapete che abbiamo sempre insistito molto sul preordine quindi questo messaggio potrebbe sembrare un po' inutile.
Rammentiamo che si intende per preordine l'ordine effettuato in anticipo rispetto non solo all'uscita del volume/albo ma entro la data decisa dall'editore, in genere la fine del mese nel quale l'articolo viene presentato, in alcuni casi (Star Comics, editori primari USA) qualche giorno in più ma pochi.



Purtroppo non è inutile rammentarlo e precisare che il preordine sta diventando sempre più importante. Alcuni degli ultimi eventi rafforzano questa nostra convinzione: la difficoltà nell'ottenere ad esempio qualche copia extra di Sheriff of Babylon, della Morte di Hawkman, di Weapon X #1 o dell'Omnibus del Guanto dell'Infinito. Anche per alcune uscite USA non siamo riusciti ad accontentare tutti coloro che, magari dopo aver letto recensioni entusiaste, ha chiesto i primi numeri della serie Metal oppure di Doomsday Clock!
Anche se noi, lavorando ormai con tutti i distributori, cerchiamo sempre da tutti quando abbiamo sentore che un articolo, non ordinato per tempo, sia in rapido esaurimento (o sia già dato per esaurito dall'editore), non possiamo fare miracoli quando le ultime copie sono state ormai spazzolate via da tutti i magazzini dei distributori!

Perché preordinare?
Tutto il sistema si basa sulle richieste dei clienti: le fumetterie ordinano i quantitativi in base a quante prenotazioni hanno. Idem fanno i distributori con gli editori.
Quando le copie finiscono, il negoziante la riordina, e lo stesso fa il distributore se non le ha in magazzino.

In un mondo ideale, l'editore non tiene molte copie disponibili presso di sé: le da ai grossisti, che le tengono disponibili per la vendita.

In un mondo ideale.

Invece: le fumetterie ordinano il prenotato, più una quota "x" che serve per soddisfare le prenotazioni tardive e per esporre la novità in negozio. Magari una quota "y" per fare un po' di magazzino. Non possono allargarsi troppo perché non hanno il reso.
Il distributore, una volta che finisce le copie disponibili, se riordina in genere deve pagare le copie vendute: per questo, magari, talvolta rallenta il riassortimento. Senza considerare che deve avere abbastanza richieste da rendere economico il fare un nuovo ordine all'editore.

Tornando ai negozi: la quota "x" è fondamentale, perché le copie esposte servono per gli acquisti estemporanei di chi non ha prenotato, magari del cliente non fidelizzato. Quest'ultimo, se non trova l'albo subito, aspetta: sa che il libraio può procurargliene un'altra copia. Il primo, magari, non torna: così il negozio perde la vendita, e induce a pensare il cliente di passaggio che la libreria non è fornita.

Per questo è fondamentale che il cliente fisso, il cosiddetto "abbonato", prenoti per tempo: se non è sicuro, da libraio sono il primo a dirgli di aspettare per poter prima toccare con mano, e solo dopo acquistare. Ma, nella maggior parte dei casi, il problema non è questo: prenotare in ritardo o in tempo, per il cliente non fa differenza. Per il negozio sì.

Come dice il mio collega di HoVistoCose.it in questo periodo di guerra fra distributori (Lion/Manicomix, Star/Manicomix, editori che danno esclusive...) abbiano portato un po' tutti i distributori a ordinare il meno possibile e questo, indirettamente, porta anche gli editori a stampare meno. Prima i distributori potevano, probabilmente, rischiare un pelo di più e fare un minimo di extra magazzino per quegli editori un po' più "tirati" sul numero di copie stampate. Ora questo non sembra essere più vero.

Come dicevo, un post di "utilità sociale": se siete certi di voler acquistare qualcosa di annunciato nei cataloghi, prenotatela presso la vostra fumetteria di fiducia. La aiuterete a lavorare meglio ma, soprattutto, avrete la certezza di poter avere quanto ordinato.
Entrambe le finalità, che non sono scollegate tra di loro, aiutano il libraio ad offrirvi il miglior servizio possibile: cosa che il sottoscritto e molti colleghi tentano di fare ogni giorno, ogni mese, ogni catalogo, anche ben oltre l'orario di lavoro.

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