mercoledì 9 maggio 2012

Il cappello appeso*

In serata, sul sito Alastor, appare questo comunicato:

Sold out Reboot
Con la presente comunichiamo che, nonostante gli ingenti quantitativi approntati per l’evento, la risposta della rete al Reboot DC ha superato ogni più rosea aspettativa generando il sold-out sulle seguenti testate:
BATMAN
SUPERMAN
LANTERNA VERDE
JUSTICE LEAGUE
FLASH

ancor prima della distribuzione regolare successiva al lancio per i Reboot Point, i quali, a loro volta, stanno dichiarando da diverse parti d’Italia l’esaurimento dell’ampia dotazione dell’espositore.
Verranno comunque garantite le copie ordinate dalla rete per la prima richiesta.
Risulta definitivamente esaurita qualsiasi variant di tutte le testate, per le quali non sono previste ristampe, in quanto limitate al primo ordine come da tradizione dell’editore, nel rispetto di quanto annunciato al mercato.
Comunichiamo inoltre che sono prossime all’esaurimento anche le testate WONDER WOMAN/FRECCIA VERDE e GIOVANI TITANI.
È stata avanzata immediata richiesta all’editore di approntare ristampe per soddisfare le richieste da parte della rete specializzata, in continuo aumento.
L’editore ha confermato la disponibilità, sebbene, vista l’incessante crescita di richieste, potrebbe essere possibile che si possano generare ulteriori casi di sold-out.
È stato inoltre riscontrato un enorme gradimento sui cofanetti\raccoglitori della prima annualità di ciascuna delle testate, con conseguente sviluppo di riordini e di eguale situazione di esaurimento.
È allo studio una ipotesi di ristampa che sarà consequenziale allo sviluppo della richiesta. Resta confermato che, non venendo prodotte ulteriori variant per i motivi di cui sopra, qualora realizzata la ristampa dei cofanetti conterrà al suo interno esclusivamente le copie regular ristampate.
Sarà nostra cura tenervi aggiornati.

Peccato che, su Comicus.it la news fosse apparsa dal almeno tre ore.
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole: ne abbiamo parlato e riparlato.
Quindi, evitiamo di farlo ancora: accetto il fatto che, sulla mailing list del mio distributore, vengo DOPO Comicus.it (per fare un nome). Non riesco neanche ad essere alla pari: scrivo sei ore dopo aver letto su internet la notizia, ma ancora non mi sono arrivate mail.
Va bene: è amaro da mandar giù, ma chiudiamola qua.

Questa notizia, però, genera una serie di riflessioni.

Il Reboot è andato bene. Si? Si, è tutto esaurito.
Diciamo che è andato bene per l'editore: ha stimato una tiratura, è finita subito, quindi di fatto o c'è stata una sottostima, o è andata davvero bene. Lo scopriremo coi numeri due e tre.
Di fatto, però, se le copie finiscono, finisce la possibilità di incentivare ulteriori acquisti: nessuno inizia una collezione col numero due...
Comunque: speriamo in ristampe: compenserebbero anche una eventuale sottostima del venduto, e potrebbero far ripartire le vendite.
In ogni caso è, almeno parzialmente, una buona notizia.

Il cappello del distributore/editore. Storicamente, in Italia, PAN Distribuzione è l'esclusivista di Panini Comics, e STAR SHOP di Star Comics. Il conflitto d'interesse, perché conflitto d'interesse c'è, è più evidente nel primo caso, perché alla fine Star distribuisce come esclusivista solo se stesso. Su quest'argomento si sono spesi fiumi di parole: il problema di fondo si è risolto con la nascita di Meli Comics, ed il passaggio di una marea di esclusivisti Pan verso il nuovo operatore. Il re è nudo, ed i sudditi (o ex tali) lo vedevano da un po', solo non avevano a chi rivolgersi.
Ora, Alastor, che era rimasto l'unico distributore "indipendente", ovvero non legato direttamente ad un editore di riferimento, ha generato Lion Comics, che ha le mani sul DC Universe (e non solo...).


In tutto questo, il mercato si vede coi principali grossisti (l'unico vero distributore è Meli Comics, perché è il solo a vendere solo i prodotti dei propri esclusivisti), "impelagati" con un grande editore di riferimento. Questo ci porta a dire: possiamo fidarci di questi grossisti? O punteranno a vendere, e quindi a promuovere, il proprio esclusivista e quindi a considerare di meno, magari a boicottare il concorrente? E come si rifletterà questo nel rapporto con gli "esclusivisti minori"?
Non avranno questi problemi ad affidarsi ad un grossista che è anche loro concorrente (per le vendite, per le acquisizioni di diritti...), e che sa quanto vendono e cosa vendono?

Tante domande, sempre poche risposte...
Fatto sta, che il cappello del grossista e quello dell'editore, sono profondamente diversi, e qualche volta scordarsi di cambiarlo, può portare a qualche guaio.


*Con tante scuse ad Andrea G. Ciccarelli per il furto della metafora...

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