giovedì 27 marzo 2014

Unastoria (Gipi a Terni)


Dopodomani, Gipi sarà a Terni.

Continuiamo, grazie ad alcuni amici, a recensirne le opere.
Dopo Diario di Fiume, tocca all'ultimo lavoro, Unastoria.

Già che ci siamo, segnaliamo anche questa bella intervista all'autore, a cura dell'amico Michele Garofoli, mentre la recensione qui sotto è ad opera del sindaco di Mondo di Nerd, scrittore ed amico Federico Guerri, che modererà l'incontro di sabato.





Credo che ci sia una considerevole grandiosità nella presenza
del nostro maestoso Universo che se ne sta là, del tutto senza uno scopo.
- Peter Atkins, A proposito dell’esistenza

Questo cielo così bianco.
- Andrea Pazienza, Le straordinarie avventure di Pentothal

In ogni opera d’arte che si rispetti come minimo c’è tutto.
- Bluvertigo, Le arti dei miscugli


Unastoria è la storia di Silvano Landi, cinquant’anni, ricoverato in casa di cura dopo un esaurimento nervoso.
Unastoria è la storia di Mauro Landi, il bisnonno di Silvano, intrappolato in una delle ferite della terra scavate dalla Prima Guerra Mondiale.
Detto questo, Unastoria pare già un titolo bugiardo ché le storie sono almeno due.
E poi c’è la storia dell’inventore della prima mitragliatrice, quella della figlia e dei medici di Landi, c’è uno dei più bei miti di fondazione dell’umanità che abbia mai letto, c’è la storia di un distributore di benzina e di un albero perso nel nulla i cui rami, quando ci passa il vento in mezzo, sembrano sussurrare: “Ascolta”.
C’è un collo di donna di spalle che aspetta il ritorno di un soldato e c’è la neve.
C’è una scrittura precisa (per parole e per immagini) in apparenza disordinata ma di perfezione musicale, un mescolarsi di tecniche per raccontare passato e presente, mescolare memoria e visione. C’è il fumetto fatto bene, come direbbe lo stesso Gipi. Il potere di essere pittura, cinema e grande letteratura assieme. E teatro, aggiungo, per la capacità di far parlare i vivi e i morti e lasciare, dopo l’ultima pagina, delle domande in testa (“Dammi risposte complesse, please” è l’incipit di Unastoria).
C’è bellezza, dolcezza e orrore sotto un cielo enorme e indifferente, in cui le figure umane si fanno piccolissime o precipitano nel vuoto di una pagina priva di confini.
Ci sono tutte queste cose qui e altre, e altre ancora. Così tante che quando ti chiedono “Com’è l’ultimo libro di Gipi?” tu non ce la fai a rispondere subito in modo giusto. Provi a cominciare da una parte ma ti accorgi che non è importante e allora inizi di nuovo. Dici: “Aspetta che ci penso. Lo rileggo e ti dico. Te lo passo, magari”. Alla fine ti viene in mente che, come in buona parte dei capolavori, la risposta è già tutta nel titolo. “E’ unastoria”, dici.
Una storia.


Federico Guerri

Nessun commento:

Posta un commento